Due cliniche mobili completamente attrezzate per assistere in gravidanza e al parto le donne delle comunità beduine nella Valle del Giordano. È uno dei progetti promossi dall'Unità tecnica locale (Utl) della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina a Gerusalemme nell'area orientale dei Territori Palestinesi compresa tra Gerico, Betlemme e i governatorati di Tulkarem e Qalqilyia, dove vivono oggi circa 50 mila beduini.
L'iniziativa è stata finanziata sul canale emergenza con circa 560 mila euro e sarà svolta in collaborazione con il ministero della Salute palestinese. Le strutture, gestite dalla Ong italiana Disvi, sono composte da medici palestinesi (lo staff sarà composto da un medico generico con esperienza ginecologica, un'infermiera e un'ostetrica). Si stima che, tra i 19 mila beneficiari delle iniziative sanitarie, circa seimila persone potranno utilizzare i servizi delle cliniche mobili.
Tra dune, deserto, accampamenti e muri di separazione i nomadi della Cisgiordania vivono essenzialmente di pastorizia ma hanno enormi difficoltà a spostarsi, a ricevere cure mediche e mandare i figli a scuola.
"La clinica mobile è un veicolo con un team medico all'interno, che si sposta in ogni distretto coinvolto visitando a rotazione diversi villaggi, in appoggio ai centri di salute locale - hanno spiegato i responsabili del progetto per la Ong Disvi -. In seguito si prevede di dotare questi villaggi di ambulatori prefabbricati. Inoltre si terranno corsi di aggiornamento per dieci ostetriche".