"Acqua pulita per un mondo sano" è il tema della Giornata Mondiale dell'Acqua 2010, evento che ogni anno, il 22 marzo, l'ONU invita a celebrare per richiamare l'attenzione sull'emergenza idrica: un sesto della popolazione mondiale non ha accesso ad acqua sicura e migliaia di bambini muoiono ogni giorno per infezioni originate da acqua inquinata. Tra le epidemie più gravi, c'è il colera. Riportiamo la testimonianza di Luca Guerretta, 29 anni, rientrato in Italia dopo aver coordinato dei progetti dell'Ong LVIA in Africa, prima in Etiopia e poi in Guinea Bissau, dove ha operato per la prevenzione del colera. È molto difficile contrastare il colera nella Guinea Bissau di oggi, classificata tra i paesi ad "epidemia cronica": la mancanza di un efficiente sistema fognario e le disastrose condizioni igienico-sanitarie di ospedali e scuole, sono tra le cause principali delle epidemie di colera che ciclicamente colpiscono la popolazione, che versa in condizioni di drammatica povertà. I dati ONU ci dicono che quasi la metà del paese non ha accesso ad una fonte di acqua sicura, cioè non contaminata da agenti patogeni. Sovente la scarsità idrica crea delle emergenze: durante la stagione secca accade che l'unica possibilità di avere dell'acqua dolce da bere è di scavare buche alla ricerca della falda più superficiale. L?acqua così ricavata è però sporca e inquinata - dai rifiuti, dalle acque reflue, dagli escrementi - con un alto rischio di trasmissione di agenti patogeni, malattie diarroiche e salmonellosi, tifo, enteriti, amebiasi e, spesso, il colera. Durante la stagione delle piogge poi, il colera rischia di esplodere con violenza perché è più facile la contaminazione delle fonti d'acqua non protette. Il ciclo dell'infezione si può interrompere migliorando la qualità dell'acqua a disposizione della popolazione e incrementando i programmi di educazione sanitaria. La LVIA, presente in Guinea Bissau dal 1986, ha deciso quindi di realizzare un progetto, finanziato dal Ministero Affari Esteri Italiano, per garantire acqua sicura attraverso la costruzione di pozzi "migliorati": chiusi ermeticamente, equipaggiati con pompe a mano e protetti internamente da anelli di calcestruzzo, hanno bloccato infiltrazioni nella falda acquifera da parte di agenti patogeni. I pozzi, costruiti in scuole e centri di salute hanno garantito l'acqua per bere, per la mensa e per l'igiene. La costruzione di latrine ha inoltre contribuito ad evitare la dispersione di feci e urine nei campi che circondano i centri abitati e la costituzione dei comitati locali ha garantito il corretto utilizzo delle strutture. È stata poi realizzata una vasta campagna di sensibilizzazione su igiene e sanità con una risposta entusiasta, in particolare dai bambini che insieme al divertimento imparavano le norme basilari per il corretto utilizzo domestico dell'acqua. Il progetto, durato nove mesi, si è svolto nelle regioni di Cacheu e Biombo, e ha permesso di garantire l'accesso a punti acqua sicuri per dieci scuole: più di 3.500 alunni ora studiano in scuole con latrine funzionanti e con facile accesso all'acqua potabile. Per questa Quaresima 2010, la LVIA ti propone di partecipare concretamente ai progetti volti a garantire l'accesso all'acqua sicura in Africa. Per contribuire: Banca Alpi Marittime · IBAN IT 61 E 08450 10200 000170103178 · Intestazione: LVIA · Causale: Acqua pulita per un mondo sano www.lvia.it LVIA Ufficio comunicazione e programmi sul territorio Via Borgosesia, 30 10145 - Torino Tel: 011- 74 12 507 - cell. 333-1737830 mail: comunicazione@lvia.it

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