Intervista a Stefano Zamagni, Presidente dell'Agenzia nazionale per le Onlus e docente di Economia all'Università di Bologna
Legge quadro sul Terzo settore, Borsa sociale e partnership sociale: Stefano Zamagni, Presidente dell'Agenzia nazionale per le Onlus e docente di Economia all'Università di Bologna, spiega le proposte per rafforzare il Terzo settore.
Quali possono essere secondo Lei il ruolo e il contributo del Non profit come agente primario nel contrasto alla povertà?
La povertà nei nostri sistemi avanzati non è più una povertà di risorse, ma una povertà di capacità.
Oggi sono poche le persone che in un Paese come il nostro nascono povere, ma si può diventare poveri anche se si parte da una posizione di relativo benessere poiché si perdono le capacità lavorative, relazionali e di intraprendenza.
Da cosa dipende questa perdita di capacità?
Dalla terza rivoluzione industriale, la rivoluzione tecnologica che ha portato alla decentralizzazione del lavoro e che richiede sempre di più alle risorse lavorative la capacità di innovare. Bisogna quindi trovare una strategia per aumentare queste capacità.
Il Terzo settore può sviluppare molto le abilità relazionali che non possono essere acquisite con lo studio, ma con la partecipazione ad attività sociali. Il Terzo settore ha da questo punto di vista una valenza strategica, in quanto aiuta a sviluppare quei talenti e quelle capacità che aiutano nell'inserimento lavorativo. È necessario quindi saper valorizzare le associazioni e non considerarle solo dal punto di vista del mero assistenzialismo.
In tutto il mondo, l'anno appena trascorso è stato molto difficile a causa della crisi economica. Il Terzo Settore, l'economia sociale in generale, intesa anche come area della cooperazione sociale, dell'organizzazione dei servizi di cura è tenuta in grande considerazione nel panorama istituzionale nazionale ed internazionale?
Nelle aree regionali dove il Terzo settore esiste da tempo, gli effetti della crisi sono stati meno crudeli, questo perché le imprese sociali sono flessibili e sono capaci di adattarsi velocemente alle nuove condizioni, il Terzo settore è il vero ammortizzatore sociale. Per questo è importante avere un Terzo settore più robusto anche per far fronte alle crisi future. Perché ciò avvenga è necessaria una riforma del codice civile e una legge quadro sul Terzo settore che razionalizzi la normativa esistente. Tra le iniziative alle quali sto lavorando c'è quella di una Borsa sociale, un mercato dei titoli dedicato ai soggetti del Terzo settore.
Il rapporto tra scuola, formazione e lavoro. Quali possono essere le iniziative da porre in atto per ridurre in maniera consistente i rischi di esclusione sociale causati dalla dispersione scolastica fenomeno che tocca l'Italia in maniera tanto consistente?
È importante il concetto di partnership sociale, che vi siano, cioè, delle sinergie tra il mondo del lavoro, della scuola e della famiglia. Gli enti pubblici dovrebbero incentivare questo tipo di partnership mettendo come condizione al finanziamento dei progetti proprio il coinvolgimento di tutte le parti interessate.