Sul terzo gradino del podio Enzo Masiello nella 15 Km di fondo sitting e la coppia Dal Maistro/Balasso nello slalom maschile. La Russia guida il medagliere con dieci trofei dopo due giorni di gara. Seguono Ucraina e Austria
WHISTLER (CANADA) - Domenica di medaglie per l'Italia a Vancouver. Due bronzi meritati, e di ottimo auspicio per le prossime gare. E' di Enzo Masiello il primo risultato ai decimi Giochi paralimpici invernali in Canada: a regalare alla delegazione italiana il primo podio di queste Paralimpiadi è stata la 15 km di fondo di categoria sitting maschile, in cui Masiello ha conquistato il terzo posto con il tempo di 41:54.9. Primi due russi, Irek Zaripov e Roman Petushkov. Una prova tutto carattere e grinta, in cui l'azzurro è riuscito sempre a stare lì tra i primi e a lottare per un posto a medaglia. Seconda medaglia nello slalom di categoria "visually impaired" maschile, dove Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso hanno portato a casa la medaglia di bronzo, regalando alla spedizione italiana il secondo podio di questi Giochi. Terzi al termine della prima manche, i due ragazzi di Schio hanno fermato il cronometro, nella seconda parte di gara, sul 57.58, conquistando il terzo gradino del podio. L'oro è andato agli slovacchi Krako/Medera, l'argento agli spagnoli Santacana/Galindo. Dopo due giorni di gare, 36 le medaglie assegnate: dieci sono andate ad atleti della Federazione russa, che guida il medagliere con quattro ori, quattro argenti e due bronzi. Prova a tenere il passo dei russi solamente l'Ucraina, che finora ha conquistato due ori, un argento e tre bronzi (sei medaglie totali). Due ori e un bronzo per l'Austria, che precede al terzo posto la Germania, due medaglie d'oro finora. Manca ancora invece il gradino più alto del podio ai padroni di casa del Canada: per loro tre medaglie d'argento. E non va meglio agli Stati Uniti, fermi al palo con un argento e un bronzo. L'Italia è dodicesima, con i due bronzi conquistati nello sci.
La gioia di Masiello: "Aspettavo questo bronzo da 18 anni". "Lo aspettavo da 18 anni questo bronzo. Era come una sfida, un sogno, una scommessa. Adesso che è arrivato lo sento tutto mio. Mi libero di un peso, per continuare a guardare avanti". Quarantuno anni, un incidente in auto a 18 che gli ha tolto l'uso delle gambe, Enzo Masiello scende dalla sedia a ruote e si sistema bene sulla seggiola bianca di "Casa Italia", la bella sede del Comitato paralimpico a Whistler. Gli piace raccontare, e oggi è il giorno giusto. Ha coronato un sogno, e deve spiegare perché. Perché può finalmente togliersi dal polso quel braccialetto di plastica gialla che da Torino 2006 non ha mai smesso di indossare. Della sua passione per lo sport nata solo dopo essersi ripreso dal trauma, degli allenamenti, del lavoro come formatore al Don Gnocchi di Milano, zona San Siro, tra immigrati, alcolisti, ex detenuti. "Ne avevo bisogno di un momento così - dice. Me la sono sudata, ma adesso è mia... La mia medaglia. Perché quella di Barcellona di 18 anni fa non conta: vinsi per un errore degli altri, troppo facile... Questa no, è tutta mia".
Sorride Masiello, ma le mani sono nervose. Sono passate poche ore dal traguardo, e ancora non ha avuto il tempo di fermarsi. Alla cena di gala alla sede del Cip lo accolgono tutti con un applauso, per lui e per l'accoppiata Dal Maistro/Balasso, l'altro duo di bronzo della giornata. Nato a Matera, Masiello ha di fatto sempre vissuto nel milanese: al suo attivo ha cinque paralimpiadi e quattro campionati mondiali: "Quando ho cominciato a fare sport, mi sono subito accorto che potevo farcela, che avevo il fisico giusto.. Con poche ore di allenamento ero già all'altezza di molti altri colleghi che scendevano in pista da anni. E cosi ho continuato, e tutto grazie all'incontro con Francesco Mondini, un altro sportivo paraplegico che conobbi tanti anni fa al Cto di Milano, un amico che mi ha convinto a provare questa strada. Anzi, fui io a sfidarlo: 'Un giorno ti batto' gli ho detto. Così poco dopo, era l'89, sono finito a allenarmi in una campo di atletica nell'hinterland milanese... Ed ora eccomi qua".
Nella sua vita da atleta, Masiello, di sport ne ha poi praticamente provati tutti: fisico asciutto, ottima potenza muscolare, concentrazione. Facile andare veloce. E tanti contavano anche su di lui per questa Paralimpiadi 2010. "Ero convinto che lo sci nordico ci avrebbe regalato enormi soddisfazioni - commenta soddisfatto Marco Giunio De Sanctis, capo delegazione della squadra italiana a Vancouver -. Era da Nagano che i nostri atleti non salivano su un podio, ma da Enzo mi aspettavo una gioia simile. Così come credo che il bottino del nordico possa arricchirsi ancora con una medaglia: quella di Francesca Porcellato".
(Red.soc/Canada)