"Siamo estremamente sollevati, i nostri colleghi sono liberi, al sicuro e stanno bene", ha detto Jean-Sebastien Matte, Capomissione di MSF a Haiti. "Condividiamo la gioia dei loro parenti e amici che da cinque giorni aspettavano con ansia la buona notizia. I nostri due colleghi si riuniranno presto alle proprie famiglie". MSF non rileverà le loro identità, rispettando la loro privacy. L'organizzazione non pubblicherà alcuna informazione sulle circostanze in cui si sono svolti i fatti. "Il nostro obiettivo - spiega Bruno Jochum, direttore delle operazioni di MSF a Ginevra - è di continuare a lavorare a Haiti, dove i bisogni sono ancora immensi e dove l'assistenza è essenziale. Vogliamo rimanere, ma questo incidente di sicurezza ci costringe a rivedere a fondo il nostro modo di lavorare nel paese. La priorità è quella di garantire la sicurezza dei nostri 3mila operatori haitiani e dei nostri 400 operatori umanitari internazionali, e ciò è ora diventato più complicato. Dobbiamo riflettere sulle conseguenze di quanto è accaduto sulle nostre attività". MSF fornisce assistenza medica a Haiti dal 1991. Dopo il terremoto dello scorso gennaio, MSF ha inviato immediatamente operatori e materiale per rispondere all'emergenza. Ad oggi, le equipe di MSF hanno fornito assistenza medica a oltre 40mila pazienti, effettuando 3.500 interventi chirurgici, hanno distribuito 7mila tende, fornito acqua a decine di migliaia di senzatetto e hanno garantito assistenza psicologica a migliaia di persone che hanno vissuto la perdita dei loro cari e di ciò che possedevano.

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