Save the Children, non conoscendo ancora le motivazioni e gli elementi di valutazione della sentenza dei Giudici della Suprema Corte di Cassazione, sottolinea come tali decisioni dovrebbero essere adottate sulla base di valutazioni relative al singolo caso.
L'organizzazione evidenzia come il dettato normativo del testo unico in materia d'immigrazione non metta in discussione la tutela dei diritti dei minori, che è un interesse costituzionalmente garantito e non bilanciabile con esigenze di controllo dei flussi migratori.
L'articolo 31, comma 3, del testo unico, che è alla base della decisione della Cassazione, si limita a prevedere la deroga delle disposizioni in materia di espulsione del genitore quando ci siano gravi motivi connessi allo sviluppo psicofisico del minore stesso, tenuto conto anche delle sue condizioni di salute. In questi anni la Cassazione ha fornito orientamenti diversi rispetto alla necessità che una eventuale espulsione del genitore impatti direttamente sulla condizione di salute del figlio , valutando in alcuni casi il danno causato anche su altri aspetti della vita del minore, come ad esempio la frequenza scolastica.
"È importante che i giudici che sono chiamati a decidere su queste questioni", commenta Valerio Neri, direttore Generale di Save the Children Italia, "siano attenti al benessere del minore considerato nella sua totalità, quale stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di ben-essere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società". (1)
Note
1) Commissione Salute dell'Osservatorio europeo su sistemi e politiche per la salute