Roma, 8 marzo 2010 - «Promuovere l'occupazione femminile è il primo e principale strumento di contrasto alla povertà e all'impoverimento non solo delle donne, ma del Paese intero». E' quanto sostiene in occasione dell'8 marzo Maria Grazia Fasoli, responsabile del Coordinamento Donne delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani. 'Donne al lavoro contro la povertà' è lo slogan scelto dal Coordinamento donne delle Acli in concomitanza con l'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
«Le donne - spiega Maria Grazia Fasoli - sono tra le vittime principali di quest'economia senza regole e senza etica che ha prodotto la grave crisi che stiamo attraversando. Lavorare contro la povertà femminile significa impegnarsi contemporaneamente per il bene di tutta la società, della famiglia, dei minori; significa garantire, insieme alla dignità delle donne, l'umanizzazione dell'economia, la civilizzazione del mercato, relazioni e istituzioni giuste».
«Le donne, infatti, - conclude Fasoli - in ogni ambito della loro attività sono portatrici di un'economia diversa, fondata sulla solidarietà, sulla sobrietà, sul primato delle persone e delle loro relazioni rispetto alla logica del profitto, del tornaconto individuale, dell'egoismo incapace di aprirsi al bene comune. Promuovere il lavoro e il protagonismo femminile significa contribuire attivamente alla lotta contro la povertà e l'esclusione sociale ingaggiata quest'anno in particolare dall'Unione europea».