"Non si tratta di azioni repressive, ma di accurate verifiche sulla regolarità delle posizioni, nell'interesse generale e per ragioni di equità". Così il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente all'indomani delle prime procedure di revoca degli alloggi case avviate a causa della mancata occupazione degli assegnatari.
"I provvedimenti - rende noto l'area Assistenza alla popolazione della Sge - vengono emessi nel rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti che impongono l'effettiva occupazione degli alloggi antisismici da parte degli aventi diritto e dei rispettivi nuclei familiari e di coabitazione. Gli atti - si legge nella nota - seguono gli approfonditi controlli effettuati dalle forze dell'ordine, in particolare dalla Guardia di Finanza, e successivamente dalla polizia municipale che, sia tentando un riscontro diretto, sia acquisendo informazioni dai vicini, hanno redatto quattro distinti verbali con i quali è stata attestata l'assenza dei nuclei familiari che avevano avuto le chiavi degli alloggi risultati, poi, mai occupati". Procedimento che è stato regolamentato a fine febbraio dal sindaco Cialente attraverso gli indirizzi pubblicati sul sito internet del Comune.
"Non è giusto che ci siano delle persone che hanno ottenuto la casa antisismica e non la utilizzano e tanti altri concittadini che sono ancora costretti a vivere lontani dall'Aquila, i quali invece vorrebbero tornare subito. Le case di cui riprenderemo il possesso - aggiunge Cialente - saranno immediatamente rimesse a disposizione di altri aventi diritto". E annuncia: "i controlli andranno avanti e saranno intensificati".
Le persone raggiunte dal provvedimento di revoca dell'assegnazione avranno cinque giorni di tempo per riconsegnare le chiavi all'assistenza alla popolazione all'interno della scuola della Guardia di finanza di Coppito. (fr)