I cittadini di L'Aquila in piazza per la terza domenica consecutiva. 2000 persone armate di carriole raggiungono Piazza Palazzo per sgombrare le macerie accatastate. Di nuovo in piazza. Per la terza domenica consecutiva la popolazione aquilana si mobilita per ricordare all'opinione pubblica, ma soprattutto al governo, che nonostante le promesse, le macerie del terremoto continuano a riempire le strade del capoluogo abruzzese. Questa volta circa 2000 persone, armate di carriole e pale, si sono radunate davanti Piazza Palazzo per sgombrare le rovine ancora accatastate. Il materiale raccolto è stato poi depositato, in segno di protesta, davanti la sede del Consiglio regionale, a palazzo dell'Emiciclio. La manifestazione è stata anche l'occasione per raccogliere le firme di coloro che chiedono l'istituzione di una tassa di scopo: sono state almeno 3000 le sottoscrizioni ottenute. Si ricorda che l'art. 8 del disegno di legge della finanziaria 2007 prevede la possibilità per i comuni d'istituire una tassa di scopo, strutturata ai sensi del decreto ICI, per finanziare fino al 30% della spesa sostenibile per la realizzazione di opere pubbliche. I manifestanti si erano dati appuntamento tramite facebook, poi la voce si è man mano diffusa oralmente: alla fine 6000 persone si sono aggregate alla protesta. Molti di essi indossavano un berretto con la scritta "L'Aquila rinasce dalle sue macerie". La presidente della provincia Stefania Pezzopane ha definito la manifestazione come il simbolo della voglia della cittadinanza aquilana di "riprendersi la città e di riviverla". Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, recentemente ha presentato un dossier sulla questione macerie, nel quale si evidenzia come non esistano ancora dati ufficiali sulle quantità, "una prima stima di Protezione civile e Vigili del fuoco parla di una forbice che solo per il comune dell'Aquila va da 1.5 a 3 milioni di metri cubi(4.5milioni di tonnellate). Circa un terzo del totale, vale a dire un milione di metri cubi, si trova sulle strade, mentre 2 milioni sarebbero quelle accumulate all'interno delle case e nei cortili". La protezione civile ha fatto sapere che spetta ai comuni identificare i luoghi e realizzare aree per la gestione delle macerie. Sta di fatto che esiste un luogo di deposito temporaneo, nei pressi del nucleo industriale di Bazzano. Ora si attende la risposta che attesti la sua agibilità da parte del commissario delegato della presidenza della Regione Abruzzo. Ma il sindaco Massimo Cialente ha affermato nuovamente che il problema de L'Aquila è rappresentato "da una normativa che considera queste macerie come rifiuti normali, dunque non smaltibili in altro modo". Secondo Cialente bisognerebbe modificare questa norma, "perché solo così si potranno avviare i lavori e cominciare a ripulire l'Aquila dalle macerie". Intanto una nuova scossa è stata avvertita questa mattina. I sismografi hanno registrato un'intensità pari a 2.4 della scala Richter. L'epicentro è stato identificato proprio sotto il capoluogo abruzzese. Fe.Gas

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