Stanca dell'immagine che TV e pubblicità veicolano delle donne, stanca dell'uso strumentale del corpo femminile per sedurre verso l'acquisto dei prodotti più diversi, l'UDI - Unione donne in Italia si mobilita e in occasione dell'8 marzo lancia la campagna "Immagini amiche", ...amiche delle donne, invitando associazioni e singole, enti locali e istituzioni a cercare, produrre, raccogliere e mostrare le donne come sono davvero. E lo fa prendendo come esempio la recente docu-fiction Vite in cammino, regia di Cristina Mecci, prodotta da AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo, che affronta un tema complesso come le mutilazioni dei genitali femminili provando a dare, delle donne africane e della pratica, un'immagine attuale, vera, contestualizzata nei processi migratori, rispettosa della cultura pur senza venire meno alla condanna della pratica come violazione dei diritti umani di donne e bambine e all'obiettivo di promuoverne l'abbandono. Vite in cammino è la storia di Samira e Kader, marito e moglie nella vita come nel film, interpretati rispettivamente da da Romaine M. Gannadje e Omer C. Gnamey, originari del Benin e residenti a Udine, che si confronta con il dilemma: sottomettere la figlia che stanno aspettando alla mutilazione dei genitali, come vuole la tradizione e la famiglia rimasta in Africa, o abbandonare la pratica, come suggeriscono altre donne africane intorno a loro e come richiede la legge italiana? Il viaggio compiuto da Samira verso la consapevolezza del proprio corpo, dei propri diritti e delle mutilazioni dei genitali femminli come di una "umiliazione che le donne subiscono per poter sopravvivere", e la non dissimile consapevolezza di sé e del proprio corpo che può dare alle donne la possibilità di sottrarsi allo sfruttamento del mercato dell'immagine saranno l'oggetto dell'intervento della regista Cristina Mecci intitolato "Corpi asserviti al mercato: donne di oggi tra presenza virtuale e migrazione" in occasione del lancio della campagna "Immagini amiche", venerdì 5 marzo alle 16 a Roma, presso la sede nazionale dell'UDI. La docu-fiction è stata realizzata nell'ambito del progetto "Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti", coordinato da AIDOS in collaborazione con ADUSU - Associazione diritti umani - sviluppo umano di Padova e Culture Aperte di Trieste, grazie al finanziamento del Dipartimento per le pari opportunità attraverso la legge n. 7/2006. Alla docu-fiction è stata dedicata una puntata speciale del programma "Crash" di RAI 3, che racconta le trasformazioni dell'Italia in paese di immigrazione. Il dvd della docu-fiction, della durata di 40 minuti, può essere richiesto ad AIDOS con un contributo di 10 euro + spese di spedizione. È accompagnato da una Guida alla discussione per animare incontri di sensibilizzazione volti a promuovere l'abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili. Ufficio stampa: AIDOS - Michela Mari tel. 06 6873214/196 e-mail m.mari@aidos.it

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