Sono 5.200 le denunce e oltre 1.000 gli arresti effettuati secondo i dati riferiti dal ministero per le Pari opportunità: ancora le donne i soggetti più esposti. Compie un anno il cosiddetto decreto antistupri (decreto legge 23 febbraio 2009, n.11), che ha istituito nel nostro ordinamento il reato di stalking. E i dati forniti dal ministero della Giustizia - riferiti dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna che ha voluto fare il punto della situazione - parlano di una forte crescita (25%) delle denunce, che ammontano a 5200 a fronte di oltre 1000 arresti effettuati. Le donne, che secondo i dati della Polizia criminale dell'ottobre 2009 erano l'80% delle vittime di stalking, rimangono i soggetti più colpiti, ma c'è da notare che circa il 25% delle segnalazioni e delle denunce provengono da uomini, che risultavano nell'ottobre scorso l'87,14% degli autori delle molestie. Ad un anno dalla loro entrata in vigore le norme, ha sottolineato il ministro Carfagna, si sono rivelate non soltanto uno strumento di difesa da comportamenti persecutori, ma, soprattutto, uno strumento di prevenzione, consentendo di intervenire anche contro semplici minacce reiterate, prima che possano sfociare in reati più gravi. Il decreto legge n.11/2009 (convertito nella legge 23 aprile 2009, n.38) ha introdotto, infatti, accanto a nuove misure in tema di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, una disciplina organica in materia di atti persecutori, lo stalking, appunto, reato che si configura in ogni atteggiamento violento e persecutorio, insistente, che costringe la vittima a cambiare la propria condotta di vita. Perchè è importante denunciare Per il reato di stalking è prevista anche la reclusione da 6 mesi a 4 anni. Contro il reato si procede d'ufficio solo se commesso nei confronti di minori o di persone disabili, in tutti gli altri casi è necessario che la vittima sporga querela entro 6 mesi dai fatti. È possibile, inoltre, prima di querelare, chiedere un provvedimento di 'ammonimento' da parte del questore.