Presentata ad Asti una ricerca sull'inserimento sociale dei giovani in alcune province del Piemonte
Tra ragazzi stranieri e ragazzi italiani non emergono particolari differenze per quanto riguarda il modo di trascorrere il tempo libero, l'atteggiamento verso lo studio, l'identificazione con il quartiere. Le differenze sono di modesta entità, spesso non significative statisticamente. Gli stili di vita adottati, infatti, sembrano dipendere più dagli ambienti in cui crescono che dalle loro origini.
Questo è il quadro emerso dalla ricerca ?GIOVANI E TERRITORIO - Percorsi di integrazione di ragazzi italiani e stranieri in alcune province del Piemonte' che ha analizzato le condizioni dei giovani nel territorio della provincia astigiana, focalizzando l'attenzione sulla scondizione dei ragazzi stranieri di seconda generazione.
I risultati della ricerca, realizzata dal Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull'Immigrazione (FIERI), in collaborazione con il Dipartimento di ricerca sociale dell'Università ?A. Avogadro' di Alessandria e con il contributo della Compagnia di San Paolo e della provincia di Asti, sono stati presentati al pubblico il 22 febbraio presso la Sala Pastrone del Teatro Alfieri di Asti.
L'iniziativa è stata promossa dal Consiglio Territoriale per l'Immigrazione, un organismo presieduto dal prefetto che opera in collaborazione con enti pubblici e con privati attivi nel sociale per favorire l'integrazione della popolazione immigrata.
Sono intervenuti alla cerimonia di presentazione il prefetto di Asti Paola Picciafuochi, il sindaco Giorgio Galvagno, il presidente della Commissione delle politiche giovanili della provincia Davide Cavallero e, oltre agli autori della ricerca, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Francesco Contino.