KULYAB - Benvenuti a Shuroobod, dove la povertà regna sovrana, i villaggi sono di fango e paglia e la gente sopravvive grazie a bestiame e orti. C'è poi un altra piaga che affligge questa valle: il traffico di droga dal confine afghano.
L'unico istituto pubblico del paese di Shuroobod è la scuola, un grande blocco rettangolare di cemento che ospita le classi dal primo all'undicesimo livello. In villaggi come questo non ci sono mercati o aziende e la scuola rappresenta il cuore pulsante del paese, crogiulo della confusione e dell'energia springionate dai bambini nonostante il loro futuro privo di speranze.
Nel villaggio di Kisht, situato a un pochi passi dal fiume Panji che segue il confine con l'Afghanistan, il preside della scuola Murodali Odinaev è conscio delle pochissime opportunità che avranno i suoi studenti.
Un lento progresso
"L'anno scorso, otto ragazze si sono diplomate. Ma 7 su 8 non hanno continuato gli studi e si sono sposate. Degli 11 ragazzi che si sono diplomati quattro sono andati all'università e tre in un istituto tecnico," dice Odinaev a un gruppo di visitatori del WFP.
"Ma avere 8 ragazze diplomate rappresenta comunque una conquista rispetto all'anno scorso," ha aggiunto. "In passato quasi tutte le ragazze lasciavano la scuola prima delle ultime classi. Non appena finita la scuola dell'obbligo, infatti, i genitori preferivano riportarle a casa per farle lavorare."
La scuola di Odinaev riceve il cibo del WFP per i bambini delle prime quattro classi nelle quali il tasso d'iscrizione e la frequenza degli alunni sono pressocchè perfetti, soprattutto grazie agli aiuti del WFP che vengono utilizzati per preparare una gustosa zuppa di piselli accompagnata a del pane fresco. É nella scuola secondaria che il tasso d'abbandono da parte delle ragazze è più alto, soprattutto a causa della tradizione culturale ed economica della regione.
Odinaev e il capo villaggio Kurbon Sharipov applaudono il nuovo piano d'alimentazione scolastica del WFP in Tagikistan, grazie al quale l'organizzazione distribuirà una razione da portare a casa completa di farina di grano, olio vegetale e sale, a 40.000 ragazze, a condizione che il loro tasso di frequenza a scuola raggiunga l'80 per cento del totale delle lezioni nelle classi superiori. La razione di cibo motiva i genitori a tenere a scuola le loro figlie così da assicurare loro un bagaglio culturale sufficiente ad affrontare il mondo adulto.
La prima ragazza all'università
"Mai, nella storia del villaggio, una ragazza è andata all'università," dice Sharipov. "É arrivato il momento che qualcuno sfati questo tabù!"
Chi è stata più vicina ad iscriversi ad un corso di studi post-liceali è Khatichamo Saidalieva, che ha frequentato un corso di computer dopo essersi sposata, diventando così l'insegnante di informatica della scuola. Purtroppo l'elettricità viene razionata durante il giorno, e ciò non le permette di accendere il computer.
Parvina Fathulloeva, membro dell'associazione parenti-insegnati di Kisht, ha provato molte volte ad entrare all'università. Dopo essersi diplomata, ha ripetutamente fatto domanda per la scuola di medicina, ma, priva del sostegno economico dei suoi genitori, non poteva permettersi i costi d'ammissione. Ora le sue speranze sono tutte rivolte al futuro delle sue due bambine, di 3 e 5 anni.
"A mia figlia la scuola piace moltissimo," dice Parvina. "Chiedo spesso all'insegnante se le mie figlie sono brave e se si comportano bene. Poichè il mio sogno è di vederle andare un giorno all'università."