Fino al prossimo 21 febbraio organizzazioni umanitarie italiane e straniere e operatori sul campo (espatriati italiani e cooperanti locali) possono candidarsi al Premio Takunda - Vincere con la solidarietà promosso da Cesvi, organizzazione italiana indipendente impegnata da 25 anni in progetti di cooperazione e sviluppo in tutto il mondo.
Il Premio - già insignito nelle edizioni precedenti di un riconoscimento speciale dal Presidente della Repubblica - ha lo scopo di riconoscere gli esempi di impegno nella cooperazione di organizzazioni, singoli o imprese, che educhino allo stesso tempo alla solidarietà internazionale. Comitato di Selezione e Giuria d'Onore, composti da personalità del mondo del giornalismo, dell'economia, della cooperazione internazionale, della cultura e delle istituzioni tra cui Lella Costa, Tito Boeri, Ettore Mo, Gianni Riotta, Toni Capuozzo, sceglieranno il miglior progetto di solidarietà internazionale caratterizzato dal protagonismo dei beneficiari e dalla sostenibilità nel tempo. Inoltre verrà assegnato un premio al protagonista sul campo che si sarà distinto nell'ambito umanitario per il coraggio e l'efficacia delle proprie scelte e azioni.
Oltre a Progetto umanitario e Protagonista sul campo, sono previste le categorie Comunicazione e informazione in Italia, Testimonial, Azienda Sostenitrice e Bergamo per il Mondo. Inoltre nelle scorse edizioni sono state assegnate menzioni d'onore alla memoria di Enzo Baldoni e Ryszard Kapuscinsky, ritirate dalle rispettive mogli.
Nell'edizione 2008 è stata conferita una menzione d'onore al Maestro d'orchestra Daniel Barenboim e nel 2009 al Premio Nobel Rita Levi Montalcini per l'impegno della sua fondazione a favore delle donne africane.
La premiazione si terrà il prossimo 13 maggio nella prestigiosa cornice del Teatro Donizetti di Bergamo e avrà come madrina Cristina Parodi. Il Premio è dedicato a Takunda, il primo bambino dello Zimbabwe nato sano da madre sieropositiva grazie al progetto del Cesvi "Fermiamo l'Aids sul nascere".
Il suo nome, che in lingua shona significa "Abbiamo vinto", rappresenta una solidarietà vincente e la forza di un continente che può vincere la difficile battaglia contro l'Aids.

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