'Il lavoro agricolo: dignità, legalità, integrazione' è il tema dell' attivo dei lavoratori italiani e stranieri convocato dalle Segreterie Nazionali FLAI CGIL, FAI CISL, UILA UIL.
A distanza di un mese dai fatti di Rosarno, i sindacati hanno scelto di tornare in quei luoghi con un'iniziativa unitaria e nazionale, per ricordare a tutti che il misto di illegalità e silenzio che ha portato a quelle tragiche violenze non è stato sconfitto ne' a Rosarno, ne' nelle altre parti d'Italia dove il lavoro nero è spesso sinonimo di schiavitù.
"L'attivo - si legge in un comunicato unitario - sarà l'occasione per: riaffermare il principio della legalità in un territorio fortemente contraddistinto dalle infiltrazioni da parte della malavita organizzata e del rispetto della dignità umana; evidenziare le tante "Rosarno" che esistono dal Nord al Sud, dove lavoro nero, sfruttamento e degrado sociale caratterizzano le condizioni di lavoro e di vita di centinaia di migliaia di lavoratori, italiani e stranieri; richiedere al governo nazionale la completa attuazione delle proposte che le Parti Sociali agricole hanno avanzato con ben due "avvisi comuni" per l'emersione; rivendicare dal Governo un'azione efficace contro il caporalato e contro i datori di lavoro agricolo che utilizzano il lavoro nero e illegale insieme a un provvedimento straordinario di emersione e regolarizzazione dei lavoratori immigrati impiegati nelle attività agricole per sottrarli alle grinfie del caporalato e di datori di lavoro senza scrupoli e per restituire loro la dignità di lavoratori e di esseri umani.
I gravi fatti di Rosarno - conclude la nota FAI, FLAI, UILA - hanno acceso una luce su una realtà italiana indegna di un paese civile. Non spegniamola riducendo tutto a un problema di ordine pubblico. Accendiamo invece i riflettori su una piaga dell'intera società, che tutti siamo chiamati a risanare".