Frana il territorio nel Sud del paese, vittima delle forti piogge e dell'incuria dell'uomo e le risposte dello Stato ancora una volta appaiono inadeguate, per il WWF. All'indomani degli episodi gravi di smottamenti in Sicilia infatti continuano i lavori per l'approvazione del piano casa della Regione, che ha appena decretato lo stato di calamità per gran parte della provincia di Messina.
Per il WWF è assolutamente inaccettabile l'emendamento proposto che consentirà in Sicilia aumenti di cubatura. Secondo il disegno di legge in discussione sarà possibile aggirare l'ordinario iter legislativo e sostituirlo con la semplice Dichiarazione Inizio Attività, corredata dalle sole relazioni tecniche, portando a un nuovo sacco edilizio in Sicilia.
Questo preso atto della nota incapacità, per i singoli Comuni, di poter organizzare nel breve tempo adeguate risorse umane e finanziare per effettuare i controlli sulle DIA (Dichiarazioni di inizio attività) presentate in corso di costruzione.
Intanto in Calabria franano colline intere, costringendo le persone ad evacuare le proprie case spesso costruite in aree fragili e a rischio. In questa regione la situazione è particolarmente preoccupante e le piogge previste per i prossimi giorni non fanno ben sperare.
Nell'ultima settimana sono 200 le frane segnalate in Calabria e ammontano già ad alcune decine di milioni di euro i danni stimati. Nella sola provincia di Cosenza sono 25 le strade bloccate a cui si sommano le 25 danneggiate. Alcuni ponti sono stati chiusi, è sostanzialmente ferma la ferrovia della Calabria tra Cosenza e Catanzaro.
"Alla fragilità intrinseca del territorio calabrese va aggiunta l'urbanizzazione spesso selvaggia e la piovosità particolarmente forte degli ultimi mesi, che arriva dopo quella dell'inverno scorso, già foriera di danni per il territorio" dichiara il
presidente dei geologi calabresi Francesco Violo interpellato dal WWF Italia.