Le famiglie italiane sono le prime a livello mondiale ad adottare bambini con "bisogni speciali" provenienti dal Perù e, a livello generale, l'Italia è il primo Paese di accoglienza dei nostri bambini". Sono queste le dichiarazioni di Manuel Maria Campana Valderrama, responsabile per le adozioni del Ministero della Donna e dello Sviluppo (MIMDES) del Perù, al quotidiano locale "El Peruano".
"Le coppie italiane sono quelle che danno la disponibilità all'accoglienza di bambini che le famiglie di altri Paesi considererebbero di difficile adozione. Gli italiani infatti sono i primi a dire "non mi importa se un bambino ha il labbro leporino o se devo accogliere tre fratelli" ha spiegato Valderrama.
Nel 2009 sono state concluse 72 adozioni da parte di coppie italiane (su un totale di 145 adozioni internazionali di minori peruviani); nei primi nove mesi del 2009, l'Italia è stato il Paese che ha accolto il numero più elevato di bambini con bisogni speciali (15 adozioni), seguita poi dagli Stati Uniti (8 adozioni), Spagna (2 adozioni) e Francia (2 adozioni).
Si tratta di minori che presentano un'incapacità fisica o mentale, problemi di comportamento, bimbi con più di sette anni o che appartengono a un gruppo di fratelli.
Il governo peruviano è stato uno dei primi del continente a promuovere un progetto - "Angeles que aguardan" - per favorire l'adozione dei bambini con bisogni speciali. Dall'inizio del 2003 fino al maggio del 2009 più di 200 bambini hanno trovato una famiglia, ma ce ne sono altri 400 cha aspettano di essere adottati.
A livello europeo ancora non sono state promosse politiche di sostegno all'adozione di bambini con bisogni speciali, ma sono diffusi interventi per la sensibilizzazione delle famiglie sul tema.