Il ministro Maroni lo ha ribadito alla presentazione a Roma della nuova rivista bimestrale 'libertàcivili' promossa e curata dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione nostro servizio
De-ideologizzare il fenomeno dell'immigrazione e creare uno spazio libero in cui chiunque può intervenire con il supporto di dati oggettivi. E' quanto il ministro dell'Interno Maroni ha chiesto e auspicato per la nuova rivista bimestrale edita dal ministero dell'Interno, 'libertàcivili', che è stata illustrata al pubblico a Roma, presso la Sala Capitolare del chiostro di Santa Maria sopra Minerva.
Alla conferenza di presentazione sono intervenuti il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, il prof. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, e il prof. Enzo Cheli, presidente emerito della Corte Costituzionale. Presenti il Capo della Polizia Manganelli e il Capo del Dipartimento delle libertà civili e l'immigrazione Morcone che il ministro Maroni ha ringraziato per l'ideazione della rivista.
«Troppo spesso il tema dell'immigrazione viene utilizzato - ha commentato Maroni - come strumento di contesa politica. Questa iniziativa editoriale, che non deve intendersi assolutamente come una 'house organ', vuole creare uno spazio aperto alle proposte supportate da dati concreti perchè, ricorda il ministro, spesso le soluzioni prospettate per la questione dell'immigrazione sono viziate da pregiudizi ideologici».
'Libertàcivili' dovrà essere, quindi, secondo il ministro dell'Interno, anche una vetrina che valorizzi le cose buone, le best practice, che il nostro Paese attua per taluni aspetti del fenomeno migratorio, come la politica sui minori non accompagnati che vengono custoditi fino alla maggiore età da strutture dello Stato e non vengono in nessun caso rispediti nei paesi di provenienza.
«E' chiaro - sottolinea Maroni - che affrontando un tema così complesso come quello dell'immigrazione il ministero dell'Interno non può non affrontare alcune questioni dal punto di vista della legalità e del rispetto delle leggi esistenti.
Questo è quanto avviene, ad esempio, nel contrasto ai trafficanti dei migranti e di quei veri e propri network che gestiscono l'immigrazione clandestina facendo pagare anche fono a 18.000 dollari un ingresso irregolare nel nostro Paese». Su questo aspetto il ministro ha ricordato come proprio in questi giorni si è avuta la prima dimostrazione - verificata dalla magistratura e dagli inquirenti e che ha portato all'arresto da parte della Squadra mobile di Reggio Calabria di una sessantina di persone - che esiste una rete della criminalità organizzata che favorisce i flussi clandestini.
La rivista, come evidenziato anche dagli interventi degli altri illustri ospiti, oltre all'alto livello di attenzione istituzionale che pone sul fenomeno dell'immigrazione, si propone di diffondere dati obiettivi per offrire un quadro vero dei fenomeni. La terza parte di ogni numero sarà per questo dedicata alla diffusione di documentazione e dati ufficiali.
Il ministro Sacconi, condividendo l'approccio del collega Maroni sui temi dell'immigrazione, ha sottolineato il legame che dovrebbe esistere nelle politiche migratorie tra legalità e integrazione e come, essendo fallite altrove le politiche dell'assimilazione e del multiculturalismo, la via da seguire deve essere quella del rispetto delle identità e dell'incontro delle diversità che portano, come conseguenza, l'integrazione delle culture.
Sul perchè nasce una iniziativa come 'libertàcivili' si è soffermato il presidente del comitato scientifico, Enzo Cheli. Partendo dall'evidenza che l'immigrazione è il fenomeno più dirompente e rilevante degli ultimi vent'anni, bisogna favorire, secondo il presidente emerito della Corte Costituzionale, la diffusione di strumenti di conoscenza e confronto di esperienze, in maniera non ideologica.
Sulla necessità di affrontare l'immigrazione con 'freddezza', nel senso di un approccio razionale che non abbia la pretesa di trovare subito ricette miracolose per fenomeni così complessi che ormai fanno parte integrante della nostra società, si è soffermato il presidente del Censis De Rita che ha indicato nella rivista uno strumento di discussione e di riflessione.