"Si sono evitate ulteriori ferite al territorio ed il rischio concreto che si potessero ripetere tragedie come quelle avvenute a Messina, Ischia e Favara causate da un'incontrollata edificazione." In questo modo WWF e FAI plaudono all'iniziativa del presidente della I Commissione Affari Costituzionali del Senato Vizzini che ha respinto gli emendamenti al decreto legge "Milleproproghe" che riproponevano il condono edilizio anche in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e ambientale e "piani casa" in deroga agli strumenti pianificatori.

FAI e WWF, che lunedì 1 febbraio hanno mandato alla I Commissione del Senato una lettera chiedendo il ritiro degli emendamenti citati, rilevano che l'eventuale loro approvazione avrebbe comportato un pesante arretramento nella tutela del territorio italiano e, di fatto, il definitivo accreditamento del messaggio politico secondo cui la legislazione in materia di governo del territorio, da intendersi in senso ampio, è sempre e continuamente suscettibile di deroga con evidenti ricadute negative in tema di certezza del diritto.

Infatti, di un vero e proprio attentato al territorio, risorsa non rinnovabile, si è trattato, visto che negli emendamenti in questione si chiedeva di : prorogare il termine per la presentazione della domanda di condono edilizio anche per sanare illeciti compiuti su aree vincolate sotto il profilo paesaggistico e ambientale; derogare al divieto della autorizzazione paesaggistica in sanatoria introdotto dal cosiddetto Codice Urbani (d.lgs. n.42/2004, Codice dei Beni Culturali e del paesaggio); sospendere l'esecuzione di sentenze passate in giudicato su reati edilizi; rinviare nuovamente la disciplina del Codice Urbani sul rilascio dell'autorizzazione paesaggistica; ammettere interventi di trasformazione edilizia e territoriale "in deroga alle norme e agli strumenti di pianificazione vigenti in materia territoriale e urbanistica".

FAI e WWF si augurano che i promotori di queste iniziative agiscano più responsabilmente in futuro non ripresentando emendamenti analoghi in altre occasioni, rendendosi finalmente conto delle conseguenze che la loro azione politica potrebbe provocare.

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