Un settore "prioritario", sul quale puntare per favorire crescita economica e benessere: in una "dichiarazione" approvata ad Addis Abeba dai capi di stato e di governo dell'Unione Africana (UA) si definiscono in questi termini le tecnologie dell'informazione e della comunicazione.
Nel documento si dà mandato alla Commissione dell'UA di stabilire "un'agenda digitale" in grado di coordinare gli sforzi dei "principali attori africani" e dei "partner per lo sviluppo". Con la "dichiarazione" i capi di stato e di governo promettono di "intensificare l'impegno" per l'"armonizzazione" delle politiche in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, per lo sviluppo del settore postale e a sostegno di un "Piano d'azione regionale africano sull'economia della conoscenza".
Secondo il commissario dell'UA per le Risorse umane, la scienza e la tecnologia, Jean-Pierre Ezine, la "volontà politica" è la condizione necessaria per sfruttare le potenzialità dei nuovi mezzi di informazione e comunicazione. Concetti simili sono stati espressi da diversi partecipanti all'assemblea dell'Unione Africana. Il presidente dell'Algeria, Abdelaziz Bouteflika, ha parlato di "strumenti indispensabili" per lo sviluppo e sottolineato allo stesso tempo che il superamento del "divario digitale" con il Nord del mondo richiede un impegno panafricano.
Sulle difficoltà e le sfide dello sviluppo del continente è intervenuto anche il primo ministro della Spagna, José Luis Zapatero, ad Addis Abeba in qualità di presidente di turno dell'Unione Europea (UE). "Saremo al fianco dell'Africa - ha promesso Zapatero - perché abbiamo bisogno di un'Africa unita, forte e prospera".
Un traguardo che passa dalla diffusione della telefonia mobile, di internet e dei nuovi media, come conferma la scelta dell'UA di dedicare l'assemblea al tema "Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione in Africa: sfide e prospettive per lo sviluppo".
Secondo uno studio realizzato l'anno scorso dall'Unione internazionale per le telecomunicazioni (Itu), nel continente "naviga" appena una persona su 20, a fronte di un tasso mondiale del 23%.
Nel rapporto, però, emerge anche un dato incoraggiante: in cinque anni, tra il 2002 e il 2007, i contratti di telefonia mobile sono passati da un milione a circa quattro milioni e 100mila. (Misna)

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