Il 6 febbraio si celebra la Giornata Mondiale per l'eliminazione delle Mutilazioni genitali femminili, considerate una gravissima violazione del diritto fondamentale alla salute e all'integrità fisica delle donne e delle bambine. L'anniversario è stato proclamato dall'Onu nel 2003.
"Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una barbarie inaccettabile, una palese violazione dei diritti della donna, in particolare del diritto alla salute e all'integrità fisica della bambina e della donna". E' una condanna senza mezzi termini quella del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, a pochi giorni dalle celebrazioni della Quarta giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, il 6 febbraio prossimo.
Si tratta di un fenomeno vasto, ma ancora sommerso e poco conosciuto, che tocca da vicino anche l'Italia: secondo uno studio commissionato dal Ministero per le Pari Opportunità, nel nostro Paese sono oltre 35 mila le donne vittime di Mgf, e circa 1000 quelle potenziali, tutte minori di 17 anni. "Sono dati di fronte ai quali non possiamo restare indifferenti", ha ribadito Carfagna.
"Già stiamo combattendo con forza questo fenomeno culturale: abbiamo destinato 4 milioni di euro per la realizzazione di progetti di contrasto e campagne di sensibilizzazione, siamo impegnati in prima linea con uno spot che punta alla responsabilizzazione delle figure genitoriali rispetto alla decisione di praticare le Mgf sulle proprie figlie".

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