Il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, e il Capo del Dipartimento, Isabella Rauti, hanno presentato i progetti finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità per la promozione e diffusione di attività di clown-terapia negli ospedali. "Siamo felici di sostenere chi rende più rapido il processo di guarigione e più lieve il dolore attraverso il gioco e il sorriso", ha commentato il Ministro durante la conferenza stampa.

"Questo è un anno importante per mettere le basi di un riordino della disciplina della Clown Terapia. L'Italia è una delle poche nazioni al mondo che la sostiene mentre in molti Stati non ha un riconoscimento.
E' la prima volta che il governo riconosce l'importanza del nostro lavoro e, grazie a ciò, ci aspettiamo molti Clown Dottori con un'alta formazione presenti in un numero sempre maggiore di Ospedali " ha sottolineato l'ex presidente della Federazione Nazionale dei Clown Dottori (Fnc) che ha partecipato alla conferenza stampa raccontando anche la sua esperienza da Clown Dottore.

L'avviso per il finanziamento di interventi a carattere sperimentale finalizzati a sostenere gli organismi del terzo settore impegnati in attività di clown terapia, con il quale il Dipartimento per le Pari Opportunità ha inteso promuovere interventi destinati a bambini che vivono la difficile situazione dell'ospedalizzazione, è stato pubblicato sulla GU n. 300 del 24 dicembre 2008.

La degenza ospedaliera, infatti, è sempre un momento traumatico per il bambino, che affronta un'esperienza di vita in grado di influenzare il suo normale sviluppo. La separazione dai genitori e l'ingresso in un nuovo ambiente possono determinare in lui insicurezza, confusione, disorientamento e diversità rispetto ai bambini non malati. Considerando che il diritto al miglior trattamento e alle migliori cure possibili è un diritto fondamentale specialmente per i minori, il Dipartimento per le pari opportunità ha inteso promuovere e sostenere azioni finalizzate ad un miglioramento complessivo dell'assistenza ospedaliera, in particolare l'operato degli organismi del terzo settore impegnati in attività di clown- terapia.
La clown-terapia è l'applicazione di un insieme di tecniche - derivate dal circo e dal teatro di strada - in contesti di disagio sociale o fisico (ospedali, case di riposo, orfanotrofi, centri di accoglienza ecc.), al fine di stimolare la parte sana della persona, ironizzando sulle pratiche mediche, sdrammatizzando gli stati angoscia che possono assalire il malato, chi lo assiste e chi lo cura.

Usando la «clowneria» il Clown-Dottore opera un cambiamento terapeutico, si serve del gioco comico o poetico, come metafora terapeutica per far scaturire l'energia vitale del ridere come emozione-sfondo e stato alterato di coscienza, rivolgendosi non solo ai degenti, ma all'intera comunità ospitata dalla struttura (parenti, personale sanitario, volontari ecc.), elaborando le migliori strategie di comunicazione ed interazione, attraverso un ascolto attivo ed attento dei contesti e delle situazioni in cui opera. Il Dipartimento per le Pari Opportunità ha previsto il finanziamento di progetti su tre linee di intervento:

Linea 1 - Attività di clown terapia presso strutture ospedaliere;
Linea 2 - Percorsi formativi in clown terapia;
Linea 3 - Azioni di comunicazione e sensibilizzazione sulle attività di clown terapia. L'ammontare delle risorse destinate ai progetti è di euro 2.000.000.

L'importo è stato così ripartito:
Linea di attività 1: euro 1.250.000;
Linea di attività 2: euro 450.000;
Linea di attività 3: euro 300.000.

Per ogni linea di intervento il contributo del Dipartimento per le pari opportunità potrà coprire le spese fino al 90% del costo totale del progetto presentato.

Il proponente, pertanto, dovrà garantire un cofinanziamento almeno pari al 10% del totale. Il contributo massimo per ciascun progetto, è il seguente: Linea di attività 1: euro 175.000; Linea di attività 2: euro 67.500; Linea di attività 3: euro 18.000. Sono ammessi alla valutazione progetti della durata massima di 12 mesi a decorrere dalla data dell'atto di concessione del finanziamento.

I soggetti ammessi al finanziamento dovranno possedere la qualifica di ONLUS (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale).

Queste le azioni ammissibili:
1. Linea di attività 1: è prevista la realizzazione della seguente attività: avvio di attività di clown terapia in almeno tre reparti presso strutture ospedaliere che non devono necessariamente trovarsi all'interno della stessa struttura ospedaliera.
Il soggetto proponente, per ciascun reparto in cui sarà svolta (in caso di aggiudicazione) l'attività di clown terapia, dovrà presentare, insieme agli allegati A, B e C, le relative lettere di adesione a firma congiunta della direzione sanitaria e del direttore del reparto.

2. Linea di attività 2. è prevista la realizzazione di corsi di carattere teorico-pratico in clown terapia che dovranno avere una durata minima di 600 ore, con frequenza obbligatoria, ed essere rivolti ad un minimo di 30 soggetti maggiorenni.

3. Linea di attività 3: è prevista la realizzazione di azioni mirate di sensibilizzazione e comunicazione sul territorio, finalizzate all'informazione sulla clownterapia e sulle organizzazioni operanti nel settore. I progetti dovranno prevedere una o più azioni tra le seguenti: focus group con gli operatori socio-sanitari; convegni territoriali destinati ad un target specifico; produzione di materiale divulgativo.

Le linee di attività 2 e 3 sono strutturate in tre lotti (Nord, Centro e Sud Italia) di pari importo, al fine di garantire la distribuzione delle risorse sul territorio nazionale; nell'eventualità che non tutte le risorse messe a disposizione su uno o più lotti vengano utilizzate, queste verranno ridistribuite sugli altri lotti. Redazione internet - Ivana Madonna ( i.madonna@governo.it )

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