La più importante decisione della Conferenza internazionale sull'Afghanistan, a Londra, è l'annullamento del debito di Kabul da parte dei paesi creditori dell'Afghanistan.
Si tratta di 1,6 miliardi di dollari.
Lo ha annunciato il cancelliere dello scacchiere britannico Alistair Darling, sottolineando che la decisione aiuterà il governo Karzai a ricostruire la fragile economia dell'Afghanistan.
Il ministro delle Finanze afgano Omar Zakhilwal ha precisato che ad oggi il suo paese ha ricevuto complessivamente uno sconto del debito estero pari a 11 miliardi di dollari. Gli incontri sull'Afghanistan si svolgono alla Lancaster House, edificio a pochi passi da Buckingham Palace.
Si tratta di un luogo storico per gli accordi internazionali: oltre ad ospitare diverse riunioni dell'allora G7, tra le sue mura sono stati negoziati l'assetto costituzionale della Nigeria e l'indipendenza del Kenya. Il "Lancaster House agreement" portò inoltre all'indipendenza della Rhodesia, oggi Zimbabwe.
La conferenza è presieduta dal premier britannico Gordon Brown, dal presidente afgano Hamid Karzai e dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. Co-presidenti sono il ministro degli Esteri britannico David Miliband, il collega afghano uscente Ranin Spanta, e il rappresentante Onu in Afghanistan, Kai Eide. Tra gli invitati, i ministri degli Esteri dei Paesi che contribuiscono all'Isaf (43 nazioni in tutto), tra cui il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton, rappresentanti dei Paesi della regione e di Ue, Nato e Banca Mondiale, tra gli altri. All'appuntamento l'Italia è rappresentata dal ministro degli Esteri Franco Frattini.

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