'Afgana', il network di cittadini, accademici, associazioni e Ong italiane, che dal 2007 segue la vicenda-afghana, ha inviato una lettera a deputati e senatori italiani.
Nella lettera, si sottolinea "l'urgenza di emanare disposizioni volte ad assicurare la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione" e si sollecita il coinvolgimento della societa' civile attraverso "una conferenza regionale della societa' civile per l'Afghanistan.
Secondo il network, oltre alle iniziative gia' in atto o programmate, l'Italia potrebbe dare un maggior impulso alla cooperazione civile stimolando, anche con il coordinamento del ministero degli Esteri (Dgcs), la presenza di soggetti italiani non governativi, Ong, associazioni ed enti locali interessati a impegnare risorse in Afghanistan nei settori e nelle priorita' indicate dalla relazione di K. Eide, responsabile della missione Unama, con il fine di aumentare, attraverso il consolidamento strutturale della societa' civile afgana nelle sue forme organizzate, il sostegno a progetti mirati, come la creazione di una 'Casa della societa' civile', luogo di dibattito sul tema dei diritti e del futuro del Paese, ponte ideale tra l'Europa e l'Afghanistan.
Cio' rafforzerebbe - prosegue il documento - la presenza e l'immagine dell'Italia in Afghanistan e costituirebbe un ulteriore segno tangibile dell'impegno di lungo periodo nell'ambito della ricostruzione fisica, sociale e culturale del Paese.

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