L'altra sera, mentre lavoravamo a fare il punto sui progetti la morte è entrata con prepotenza nella nostra giornata. Due morti, ancora due morti, buttati a terra in strada a pochi metri da noi.
Li hanno estratti da due macchine schiacciate sotto le macerie e lasciati li esposti al traffico e al caldo soffocante delle ultime ore. Non se ne vedevano da giorni in giro, ma è probabile che se ne vedranno molti nei prossimi giorni e settimane quando il lavoro di ripulitura dalle macerie andrà avanti.
Forse è anche per questo che alla fine, stremato dalla giornata, ho rinunciato a scrivere il mio diario.
Questi due giorni del resto sono stati intensi. La mattina del 24 gennaio eravamo in pista già alle 7 con la prima riunione con il gruppo di esperti internazionali di emergenza di Terre des Hommes. Sono stati individuate sia le tendopoli che gli interventi che porteremo avanti in parte da soli, in parte coordinandoci con altre organizzazioni italiane.
Ma di questo vi scriverò piu avanti. Subito dopo, con padre Giuseppe e Suor Marcella abbiamo iniziato a gestire lo stoccaggio di alimenti che nei prossimi giorni dovremo iniziare a distribuire nelle varie comunità.

Non ci sono solo alimenti, ma anche stampelle: uno dei beni più preziosi di fronte all'infinità di persone che hanno perso una gamba o un piede (si parla di 22.000 persone amputate).

Nella giornata del 25 abbiamo iniziato il monitaraggio nei vari quartieri con suor Marcella e abbiamo effettuato la prima distribuzione di cibo e stampelle (in particolare all'ospedale delle suore francescane). Quello che vediamo davanti sono interi quartieri distrutti, dove anche muoversi è difficilissimo.

I trasferimenti richiedono almeno due ore, con le macchine perennemente ncolonnate in un'aria gravida di polvere e odori di morte. Basta che ci sia un carico pesante per la distribuzione alimentare o un incidente che tutto si ferma. Ai bordi delle strade le persone liberano le macerie ancora a mano.

Qualcuno recupera mattoni e cemento per ricostruire la sua casa. Moltissimi cercano un lavoro, anche a giornata.
Le banche e i Money Transfer sono presi d'assalto fin dall'alba, spesso senza speranza, lungo le strade di Port au Prince. Alle 12 siamo andati con un camion in Protezione Civile e lo abbiamo caricato con Razioni K (pacchi con razioni alimentari da 4000 calorie al giorno), brandine, kit da cucina, kit igienici, taniche per l'acqua e tende per le tendopoli di Leogane, Petit Goave e Grand Goave.

Si tratta di una prima parte del carico che stiamo gestendo con Intersos, un'altra organizzazione di Agire presente sul campo. Nel pomerggio abbiamo fatto, presso il campo di Croix des bouquets di padre Giuseppe, una riunione con i rappresentanti di alcune comunità locali con l'obiettivo di monitorare i danni subiti dalle scuole e le necessità di cibo. Grazie ai soldi raccolti da AGIRE dovremmo riuscire a intervenire su 4 o 5 scuole della zona.
Oggi Giori e Andrea completeranno il carico per Leogane e il lavoro di monitoraggio nelle comunità più colpite. Nel pomeriggio insieme faremo la distribuzione alimentare all'orfanotrofio di Suor Veronique, dove le razioni ormai scarseggiano.

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