Sarà presto in funzione il sistema informatico che mette in rete tutte le strutture che nella provincia di Agrigento si occupano di minori, sviluppato nell'ambito del progetto ERMES finanziato dal Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi (Fei). Questo grazie alle linee operative definite dal Consiglio territoriale per l'immigrazione della prefettura di Agrigento durante l'ultima riunione dedicata ai minori immigrati. L'incontro si è svolto nei giorni scorsi - a ridosso della 96esima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, dedicata quest'anno al 'minore migrante e rifugiato' - con la partecipazione di rappresentanti della magistratura, dell'amministrazione provinciale, della questura, dell'Ufficio scolastico provinciale, dell'Asp, dei comuni dove ci sono strutture di accoglienza per minori, dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e della onlus Save the children. Due gli obiettivi dell'incontro: mettere a punto un sistema di monitoraggio delle condizioni di accoglienza nelle comunità e individuare adeguate modalità di selezione dei tutori. Sotto il primo aspetto, è stato già testato il sito web dinamico che ospiterà un database al quale gli utenti potranno accedere attraverso 'credenziali' di vario livello. I dati relativi ai collocamenti e ai ricollocamenti dei minori saranno gestiti esclusivamente dalle questure, per garantire certezza sulle condizioni giuridiche del minore; quelli relativi alla tutela saranno inseriti dagli uffici dei giudici tutelari; le informazioni sull'applicazione delle misure rieducative verranno immesse dagli uffici del Tribunale dei minorenni. Grazie al database tutti i soggetti che operano a tutela dei minori, come i servizi sociali comunali, potranno non solo verificare in tempo reale la situazione dei ragazzi ospitati nelle strutture territoriali, ma anche disporre controlli mirati. Per quanto riguarda la selezione di tutori, si sta lavorando sulla proposta del Comune di Agrigento di creare un 'Ufficio di Tutore' che dovrebbe selezionare persone in ambiti qualificati ai fini del particolare ruolo, come ordini professionali e organizzazioni di volontariato. Le persone selezionate, dopo un periodo di formazione, dovrebbero essere supportati dalle istituzioni competenti. Attualmente la prassi prevede l'affidamento del minore ai servizi sociali.

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