Port ai Prince 26 gennaio 2010 - Gli sforzi delle equipe di Medici Senza Frontiere (MSF) sono rivolti in queste ore da un lato ad effettuare operazioni chirurgiche, dall'altro a far fronte al crescente fabbisogno di cure post-operatorie. A Port au Prince, l'ospedale Choscal nella zona della baraccopoli di Cite Soleil, è in funzione 24 ore su 24 con una media di 20 - 25 operazioni al giorno. Nella città di Leogane, nell'ospedale locale dove MSF ha recentemente cominciato a fare interventi chirurgici, 30 pazienti sono già stati operati e altri 40 sono in lista di attesa. Nella zona di Martissant, sempre a Port-au-Prince, la sala operatoria è stata attivata da MSF subito dopo il terremoto, al momento ci sono 20 persone con fratture scomposte in attesa di essere operate. A causa delle tante operazioni effettuate, molti pazienti necessitano di cure post operatorie, quindi aumenta costantemente la domanda di posti letto. MSF ha appena individuato un nuovo edificio, un ex asilo nido nel centro di Port-au-Prince, che può essere utilizzato per accogliere altri pazienti. Nel frattempo un'altra struttura nella città di Bicentenaire è stata aperta per il trattamento dei casi che necessitano di cure post-operatorie. Un altro edificio scolastico nei pressi dell'ospedale di Carrefour, anch'esso danneggiato dal sisma, è stato utilizzato per trasferire i pazienti dalla struttura sanitaria deteriorata.
Da ieri è inoltre pienamente funzionante l'ospedale gonfiabile di MSF, montato in quello che era un campo da calcio in un quartiere della capitale. Le equipe mediche hanno iniziato a eseguire interventi chirurgici anche qui, i posti letto allestiti nelle tende sono 180 in questa zona. I pazienti sono molto scioccati per i crolli degli edifici causati dal sisma, per questa ragione molti preferiscono dormire in tenda piuttosto che negli edifici rimasti in piedi. Le tende montate da MSF sono un'ottima risposta a questa esigenza dei pazienti.
"I pazienti si sentono più sicuri qui", dichiara Veronica Chesa, infermiera in quello che ora è chiamato l'Ospedale di Saint-Louis, "hanno meno difficoltà a prendere sonno ed è calata la richiesta di tranquillanti".
L'impatto psicologico del terremoto rappresenta una sfida importante per MSF che ha inviato personale specializzato. Attualmente ci sono 18 tra psichiatri e psicologi che forniscono supporto sia ai pazienti che al personale medico che ha lavorato durante il disastro. "Innanzitutto forniamo informazioni psicologiche di base, per poi spiegare che non si sta diventando matti anche se il livello di stress è molto alto" dice German Casas, psichiatra di MSF. Il suo messaggio fondamentale è che "è normale essere ansiosi, è normale essere spaventati e avere paura ti protegge ".
Al di fuori della città, nel centro di Grand Goave, la distribuzione di beni essenziali, come sapone, secchi e coperte è stata già avviata. Oltre 1.300 famiglie hanno ricevuto questi kit negli ultimi due giorni, mentre a Jacmel, lo stesso numero di equipaggiamenti sarà distribuito entro oggi. Nelle prossime ore circa 1.200 kit saranno distribuiti nella città di Leogane.
Sempre a Port-au-Prince, le equipe di nefrologi continuano ad effettuare dialisi per coloro che sono affetti da sindrome da schiacciamento. I medici di MSF hanno completato oltre 50 cure nei giorni scorsi. Stefaan Maddens, nefrologo di MSF sottolinea la necessità di favorire l'accesso alle cure in tutta la città: "La cosa più importante è comunicare a tutti i chirurghi e medici che stanno lavorando qui a Port-au-Prince che esiste la possibilità di trattare l'insufficienza renale. Abbiamo sette macchine e questo significa che possiamo trattare molti pazienti al giorno e per la maggior parte di loro si tratta di un trattamento che può salvare la vita", conclude Maddens.
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