Milano, 25/01/2010 I cittadini stranieri irregolari sono affetti da malattie rischiose per gli altri più degli italiani, e di conseguenza ci espongono a rischi di malattia superiori a quelli cui siamo abitualmente esposti? L'indagine, svolta dal NAGA in collaborazione con un gruppo di medici di Medicina Generale di Monza, cerca di rispondere a questa domanda attraverso un confronto.
Nel mese di ottobre 2009 tutte le diagnosi, 974, effettuate ai cittadini stranieri irregolari che sono stati curati presso l'ambulatorio NAGA, sono state confrontate con 981 diagnosi effettuate a pazienti italiani di pari età che si sono rivolti ad ambulatori di Medicina Generale di Monza.
"In ospedale, nelle camere di degenza, o nelle sale d'attesa degli ambulatori medici, quando è presente un immigrato sono stato più volte avvicinato da pazienti italiani che, sottovoce, mi hanno chiesto: Dottore, non sarà pericoloso? Chissà quali malattie avrà! Chissà quali malattie ci trasmetterà!" dichiara Guglielmo Meregalli medico specialista in Pneumologia e in Allergologia e volontario del NAGA. "Da richieste di questo tipo è nata l'idea di svolgere un confronto tra le patologie di "noi" italiani e quelle dei cittadini stranieri irregolari che ogni giorno incontriamo al Naga, un confronto che ha permesso di raccogliere risultati di estremo interesse e che, ancora una volta, sfatano i pregiudizi più diffusi in questi ambiti" prosegue il Dott. Meregalli "dai dati raccolti, infatti, possiamo affermare che complessivamente non ci sono differenze significative circa le patologie riscontrate nei cittadini stranieri irregolari e nei pazienti italiani".
Su una popolazione tra i 18 ed i 50 anni lo studio del NAGA,ha indagato le seguenti aree: apparato osteomuscolare, respiratorio, gastroenterico, cardiovascolare, genitourinario, problemi ginecologici, malattie metaboliche, malattie psichiche, malattie trasmesse sessualmente, malattie gravi e tubercolosi.
I risultati, su pazienti di età media di 35 anni al Naga, e di 36 presso gli ambulatori di Monza, dimostrano che le malattie ginecologiche, dell'apparto genitourinario, cardiovascolari, metaboliche ed endocrine incidono egualmente nella popolazione immigrata irregolare e in quella italiana. Invece le malattie respiratorie, gastroenteriche e psichiche e le malattie gravi sono meno presenti negli immigrati irregolari rispetto agli italiani; solo i dolori articolari ed ossei e le malattie della pelle, queste ultime meno rilevanti in termini di salute, sono maggiori tra i cittadini stranieri irregolari.
"In conclusione la ricerca svolta permette di confermare la cosiddetta Teoria del Migrante Sano" afferma Il Dott. Stefano Dalla Valle della direzione sanitaria del Naga e coautore della ricerca, "ovvero il fatto che ci troviamo di fronte ad una popolazione sostanzialmente giovane e sana su cui vanno a incidere fattori di rischio comuni in situazioni di povertà.
Le precarie condizioni di vita, di lavoro, la mancanza di informazioni e lo scarso accesso alle strutture sanitarie gravano pesantemente sul benessere dei migranti, portando ad esaurimento il "patrimonio di salute" di cui l'immigrato è portatore" prosegue il Dott. Dalla Valle.
"L'erosione nel nostro Paese di questo patrimonio di salute ci sembra il fattore più rilevante e grave, non il pericolo di diffusione di malattie nei confronti dei cittadini italiani".
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