All'ospedale Saint Damien, nella capitale haitiana, è stato accolto come un bene preziosissimo e indispensabile il primo carico di medicinali, una tonnellata e mezza, portato ieri dalla spedizione umanitaria lombarda, a bordo di automezzi partiti dall'aeroporto di Santo Domingo.
Soprattutto analgesici e medicinali chirurgici sono urgentissimi, vi è una penuria spaventosa e per moltissimi feriti l'intervento chirurgico non è più procrastinabile. Il presidente Formigoni è in costante contatto con il suo delegato ai Rapporti internazionali, Robi Ronza, che guida il gruppo di 12 volontari e tecnici.
Racconta: "Mi ha riferito Ronza che, appena arrivati, prima amcora di aver scaricato i van, un chirurgo ha chiesto immediatamente se disponevano di certi anestetici e, avutili, si è precipitato in sala operatoria".
"Si sta rivelando giustissima - continua Formigoni - la scelta che abbiamo fatto di agire in stretto rapporto con le ONG lombarde - Fondazione Rava e Avsi - presenti sul posto da tempo: da loro abbiamo l'indicazione dei bisogni cui corrispondere. Siamo in raccordo anche con l'ambasciatore italiano, che risiede a Santo Domingo: Ronza lo ha incontrato appena sbarcato dall'aereo".
Oggi, secondo giorno di presenza della missione lombarda sulla martoriata isola, il lavoro è innanzitutto il trasferimento da Santo Domingo a Port au Prince, via terra, del rimanente carico di farmaci (un'altra tonnellata e mezzo).
Intanto a Milano si sta provvedendo a organizzare un altro carico di medicinali e tende, che sono molto richieste, e che potranno partire entro pochissimi giorni.

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