Saranno necessari circa tre anni per avere una nuova legge sulle adozioni in Romania. E' questo uno dei dati emersi nel corso della riunione indetta dal responsabile dell'Ufficio romeno per le Adozioni (ORA), Bogdan Panait, tenutasi lunedì 18 gennaio a Bucarest alla presenza dei rappresentanti dell'ORA, del presidente della Federazione delle Organizzazioni Non Governative per la Protezione dell'Infanzia (FONPPC), i rappresentanti delle associazioni di tutela dell'infanzia rumene e straniere (tra cui la referente di AiBi Mihaela Ruscior).
Panait ha parlato dell'esigenza di rivedere l'attuale legge sulle adozioni (273/2004), rendendo possibile l'accoglienza di un minore abbandonato rumeno da parte di cittadini rumeni residenti all'estero.
Panait ha quindi evidenziato che Bucarest dovrebbe lavorare con i Paesi in cui risiedono le comunità più massicce di rumeni e con cui il Governo ha intenzione di concludere accordi per il monitoraggio della fase di post-adozione dei bambini rumeni.
Pare infatti che ci sia un buco di informazioni rispetto alle condizioni dei minori adottati tra il 1990 e il 1997, quando ancora la legge ammetteva le adozioni internazionali. Nella banca dati dell'ORA, è stato registrato solo il numero dei bambini adottati. Sarebbero tra i 16mila e i 20mila stando a quanto dichiarato da Panait.
Nessun avanzamento rispetto alla possibilità di aprire le adozioni internazionali ai bambini che le famiglie rumene non vogliono: minori appartenenti a minoranze etniche, con problemi di salute, con tanti fratelli. La proposta era stata presentata dallo stesso Panait in un Memorandum lo scorso autunno.