Allarme chimica al Polo Nord. L'Artico risulta una bomba tossica e a farne le spese sono le orche che si aggiudicano il primato dei mammiferi maggiormente contaminati. L'sos è stato lanciato dal Wwf che ha reso noto i risultati inediti della ricerca condotta dall'Istituto Norvegese Polare (Npi). Ricerche precedenti avevano conferito questo "onore" all'Orso polare ma uno studio più recente rileva che le orche hanno persino livelli più alti di pesticidi, Pcb e di un ritardante di fiamma bromurato. «Lo studio sulle orche conferma - ha detto Brettania Walzer, Responsabile tossicologo per il Wwf Programma Internazionale Artico - che l'Artico è attualmente un serbatoio tossico. Il Consiglio dei ministri europeo deve accordarsi per la sostituzione di tutte le sostanze chimiche dannose con alternative più sicure ogni qualvolta queste siano disponibili». Un aperto richiamo in vista del voto, previsto per oggi, sul Reach: il regolamento comunitario per frenare i rischi chimici: «Le Orche norvegesi possono essere considerate - ha spiegato Hans Wolkers, ricercatore del Npi - come indicatori dello stato di salute del nostro ambiente marino. Gli elevati livelli di contaminanti sono molto allarmanti e mostrano chiaramente che i mari artici non sono puliti e ad essere coinvolti sono in particolare gli animali al vertice della catena alimentare». Come le orche, appunto, che accumulano sostanze tossiche dalle specie predate e che possono vivere fino a 40 anni, aggravando il rischio chimico. Di rilievo, per quanto riguarda le Orche, il ritrovamento di un ritardante di fiamma bromurato: «Diversamente dai Pcb e dai pesticidi più nocivi - spiega il Wwf - i ritardanti di fiamma bromurati più rischiosi non sono comunemente proibiti. Tali composti possono influenzare le funzioni neurologiche degli animali, il comportamento e la riproduzione». E tracce di questa sostanza sono state trovate anche nei test del sangue umano effettuati dal Wwf nell'ambito della campagna "Svelenati" sulle sostanze tossiche. Sulla scia della ricerca norvegese, il Wwf ha annunciato un nuovo monitoraggio, che ha preso il via a novembre, sulle Orche per valutare la presenza anche di un altro ritardante di fiamma bromurato chiamato deca-Bde, utilizzato nei materiali elettrici e rivestimenti domestici come i tappeti. I risultati sono attesi per il 2006. Fonte: La Nuova Ecologia

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