Dopo i fatti di Rosarno, il ministro del Welfare ha riunito a Roma i presidenti di INAIL e Inps, i direttori generali dei Servizi ispettivi del dicastero e il comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del lavoro. Annunciato l'avvio di una strategia coordinata per contrastare i fenomeni di illegalità
ROMA - "La tolleranza zero non può che essere il solo 'criterio guida' rispetto a tutte quelle situazioni nella quale sono emerse o dovessero emergere casi e contesti di illegalità totale e di sfruttamento della manodopera, con pericoli per la stessa salute e sicurezza delle persone".
Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha annunciato l'avvio di una strategia per intensificare una "specifica, coordinata e capillare attività di contrasto dei fenomeni di illegalità e di sfruttamento del lavoro irregolare in agricoltura". Il rappresentante del governo allo scopo ha convocato i presidenti dell'INAIL, Marco Fabio Sartori, e dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, i direttori generali dei Servizi ispettivi e della tutela delle condizioni di lavoro del dicastero e il comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del lavoro.
"L'attività di controllo e repressione, in stretto raccordo con le iniziative del Ministero dell'Interno, sarà concentrata soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno", si legge in una nota diffusa dal dicastero. "Il dialogo con le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e degli imprenditori sarà strumento essenziale per accompagnare il controllo sociale al controllo amministrativo".
Nel corso della riunione Sacconi ha sottolineato, tra l'altro, l'importanza dell'introduzione del voucher, definito "un efficace strumento di regolarizzazione e di emersione proprio per tutti quegli spezzoni lavorativi tipici delle attività di raccolta breve in agricoltura".
"Anche alla luce di questa significativa novità, ampiamente utilizzata nelle Regioni del Nord e di fatto non impiegata in quelle del Sud, non vi possono essere più alibi per i datori di lavoro", ha concluso il ministro. "Gli stessi flussi di lavoro stagionale sono regolati da quote non del tutto utilizzate per cui l'impiego di lavoratori clandestini non trova giustificazione alcuna".