"L'Italia non lesinerà sforzi per stare concretamente vicina al popolo di Haiti e, naturalmente, agli italiani presenti nell'area colpita dal terremoto".
Lo ha detto il Ministro degli affari esteri Frattini da Addis Abeba, non appena informato della vasta portata del terremoto che ha colpito Haiti e l'area caraibica. Il ministero ha reso noto che per il momento non ci sono informazioni su italiani coinvolti nel terremoto.
Ad Haiti si trovano ufficialmente 182 italiani registrati nelle sedi consolari, ai quali si aggiungono 12 connazionali iscritti al sito www.dovesiamonelmondo.it. Di questi ultimi, nove risultano essere ancora ad Haiti e sette sono già stati contattati e risultano essere in salvo.
Il Capo dell'Unità di Crisi Fabrizio Romano ha spiegato che non si può escludere la presenza di altri connazionali non registrati. Tra gli italiani presenti a Haiti , anche religiosi e tecnici, con i quali si è riusciti a stabilire un contatto. Il Dipartimento della Protezione Civile, in stretto coordinamento con il MAE, con il Ministero della Difesa e con la Croce Rossa Italiana, sta organizzando un primo team di intervento per il soccorso alla popolazione di Haiti.
Nella giornata di oggi è prevista la partenza di un C130 della 46 Aerobrigata che porterà nell'isola un ospedale da campo ed un team sanitario specializzato in medicina di emergenza.
A bordo del velivolo sarà presente anche una squadra del Dipartimento della Protezione Civile, che a fianco delle autorità locali si occuperà di pianificare l'eventuale ulteriore invio di materiali e mezzi, anche sulla base delle necessità verificate sul posto.
Inoltre, il Ministro Frattini ha dato istruzioni alla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo affinché organizzi, non appena possibile, un volo umanitario per portare beni di prima necessità alle popolazioni coinvolte.