Non accenna a placarsi il conflitto tra le truppe governative e le forze di Al Houti nella provincia di Sa'ada, nel nord dello Yemen, in corso ormai da 6 mesi. Migliaia di civili yemeniti continuano a fuggire nelle provincie vicine cercando disperatamente sicurezza, rifugio e assistenza. I nuovi sfollati raccontano di scontri feroci nei distretti di Razeh, Saqain e Sahar e riferiscono di numerose vittime causate da bombardamenti e combattimenti. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) non è presente nell'area del conflitto e non ha avuto alcuna conferma indipendente di tali notizie.
L'UNHCR stima che finora circa 200.000 persone siano state colpite dal conflitto in Yemen dal 2004, inclusi gli sfollati a causa della recrudescenza del conflitto iniziata lo scorso agosto.
Gli sfollati interni in arrivo nei governatorati di Hajjah e Amran viaggiano con ogni mezzo disponibile. Molti hanno affrontato a piedi il lungo viaggio fino ai campi della provincia di Hajjah, mentre altri sono rimasti bloccati nell'area del conflitto.
L'ultimo flusso di sfollati sta mettendo a dura prova la capacità di accoglienza che già era allo stremo e sta velocemente esaurendo le risorse di aiuti nell'area. Il sovraffollamento ad Al Mazrak 1, nella provincia di Hajjah, è una grande preoccupazione per l'UNHCR visto che nel campo sono presenti 21.000 persone - più del doppio della sua capacità originaria. Il secondo campo, finanziato dagli Emirati Arabi Uniti (UAE), si sta riempiendo rapidamente. Il terzo campo di Al Mazrak è stato progettato per ospitare 1.200 famiglie (9.400 persone) e potrà subire un'ulteriore espansione. Le prime 50 famiglie dovrebbero esservi trasferite dopodomani (giovedì, 14 gennaio).
Anche il numero di sfollati interni all'esterno dei campi sta crescendo vertiginosamente. Lungo le strade vicino ai campi di Al Mazrak si trovano ora enormi insediamenti improvvisati. In quest'area si sentono distintamente le esplosioni dei bombardamenti che ricordano costantemente il conflitto nel nord.
In seguito alla richiesta del governo di allestire un quarto campo, un progettista dell'UNHCR sta lavorando con le autorità locali per individuare un luogo adatto.
L'UNHCR apprezza l'annuncio dell'Organizzazione della Conferenza Islamica che intende costruire un ospedale nei pressi del campo di Al Mazrak 3. La struttura comprenderà un reparto per la degenza, un reparto di radiologia, una sala operatoria e una scuola. L'ospedale avrà 20 letti e servirà gli sfollati interni dei tre campi esistenti e la popolazione locale.
La situazione degli alloggi è altrettanto disperata nella provincia di Amran dove la maggior parte degli sfollati in arrivo sono ospitati o in affitto presso famiglie locali. Solo nella settimana di Capodanno sono arrivati nella città di Amran oltre 5.000 sfollati. La grave carenza di alloggi sta causando tensioni tra gli sfollati e la popolazione locale. Non essendo possibile realizzare un campo nell'immediato, l'UNHCR ha in programma di creare un centro di transito ad Amran come soluzione temporanea.
Nel frattempo l'ultima settimana di dicembre, l'UNHCR ha inviato un team dall'Arabia Saudita per accertare la situazione degli sfollati interni che si trovano nell'area di Mandaba, nel distretto di Baquim, a nord dell'instabile provincia di Sa'ada. In quella zona a dicembre sono arrivate circa 240 famiglie (1.700 persone) dalla città di Sa'ada e dalle aree limitrofe, che si sono unite agli altri 10.000 sfollati interni, alcuni dei quali si trovano lì, in sistemazioni provvisorie, sin dal settembre 2009.
La maggior parte dei nuovi arrivati sono alloggiati da parenti e amici. Non hanno ancora ricevuto alcuna assistenza poiché nessun aiuto ha potuto raggiungere Mandaba da quando i sauditi sono entrati nel conflitto a metà novembre. Anche la fornitura di gas da cucina è stata bloccata e di conseguenza i prezzi sono saliti alle stelle. Attualmente gli sfollati interni vivono raccogliendo legna e tagliando alberi sulle montagne vicine. Secondo il team dell'UNHCR gli sfollati appena arrivati sono esausti. Alcuni di loro hanno raccontato di pesanti bombardamenti aerei, riferendo di un gran numero di vittime in tutta l'area di Sa'ada.
A causa degli scontri nella provincia di Sa'ada altre 500 famiglie di questa zona sono arrivate a Sa'ana unendosi ai circa 11.000 sfollati interni già presenti nella capitale yemenita. L'UNHCR, in collaborazione con il governo e altri partner, sta distribuendo aiuti e continuerà a farlo nei prossimi giorni e settimane al fine di raggiungere tutta la popolazione in difficoltà.
L'UNHCR chiede ai Paesi donatori di continuare a fornire il loro supporto per le operazioni in Yemen in modo che si riesca ad affrontare la situazione e a dare protezione e assistenza a chi ne ha bisogno.