Sabato 9 e domenica 10 gennaio, una delegazione della Comunità di Sant'Egidio e di Genti di Pace si è recata in Calabra, per incontrare gli immigrati e i rifugiati che, nei giorni scorsi, sono stati oggetto di gravi episodi di violenza a Rosarno, ed esprimere loro la solidarietà della Comunità.

La delegazione ha visitato i centri di accoglienza gestiti da diversi gruppi e associazioni cattoliche - tra cui le Misericordie - a Crotone, dove circa 150 immigrati hanno cercato rifugio nelle ore immediatamente seguenti all'aggressione.

I giovani - spesso giovanissimi - per lo più provengono dall'Africa subsahariana: Ghana, Burkina Faso, Guinea Conakry. Molti sono arrivati in Italia dalla Libia, dopo aver attraversato il deserto. Ma dal giorno del loro arrivo ad oggi, la maggior parte si è regolarizzata oppure ha in corso un processo di regolarizzazione, come richiedente asilo, o per motivi umanitari, e comunque con permessi provvisori con possibilità di lavoro.
Infatti la maggior parte degli immigrati di Rosarno sono lavoratori stagionali, che durante l'anno si muovono su tutto il territorio nazionale secondo i raccolti che, in ogni stagione, interessano regioni diverse.

La delegazione ha anche visitato l'ospedale di Poseidonia, dove sono ricoverati i feriti, alcuni dei quali sono gravi. Uno di loro, un ragazzo di 23 anni, era nei pressi della stazione, appena sceso dal treno, proveniente dal nord Italia, dove lavora, per visitare il fratello, quando è stato colpito da un colpo di arma da fuoco.

Nei prossimi giorni, grazie al sostegno delle Comunità di Sant'Egidio della Calabria verranno effettuate nuove visite per cercare di venire incontro alle necessità più urgenti dei feriti e dei malati.

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