Il Fekat Circus, circo del buonumore ha completato il suo tour per l'Etiopia. Finanziato dalla Delegazione della Commissione Europea in Etiopia, il progetto prevede la sensibilizzazione verso i diritti della donna, delle bambine in particolare promuovere la scolarizzazione nelle bambine nelle zone rurali dell'Etiopia. Il racconto di Giorgia Giunta, cooperante CIAI e responsabile del progetto Fekat Circus, che ha seguito al tournée dei ragazzi.

"Eccoci tutti e diciotto di rientro ad Addis Abeba dopo aver attraversato l'Etiopia in ogni suo angolo in quaranta giorni percorrendo oltre 9000km, di cui almeno 4000 su strade sterrate, realizzato in totale 23 spettacoli, il primo nel teatro nazionale di Addis Abeba e tutti gli altri nelle piazze, nei mercati e nelle scuole d'Etiopia, assaporato la principale ricchezza di questo paese: la diversità culturale ed ambientale.

Da nord attraversando valli incantate fiancheggiate da montagne che sembrano dinosauri dormienti, a sud con il suo territorio occupato dalla savana, terra rossa e terra bianca, uccelli di tutti i colori, coccodrilli ed ippopotami, sculture-termitai con forme surrealiste e l'est con le sue distese di chat (la famosa pianta stimolante da masticare per ore e ore).

Il programma più o meno è sempre lo stesso : un giorno si viaggia e uno si ci si esibisce. Quando si viaggia si cerca sempre di arrivare a destinazione prima che faccia buio, poi ci si guarda attorno per trovare una bettola con sufficienti letti per dormire e cibo per tutta la ciurma.
La mattina seguente si va dalle autorità locali per richiedere le autorizzazioni necessarie. Un'esperienza unica, entrare negli uffici fatiscenti delle diverse regioni, avere a che fare con personaggi di tutti i tipi e destreggiarsi come meglio si può per far comprendere il nostro progetto. Fortunatamente durante questa impresa siamo spesso aiutati dai partner dell'Unione Europea che lavorano in loco e, anche grazie a loro, otteniamo sempre i permessi con facilità.

Il progetto è talmente insolito che riscuote simpatia anche tra sindaci e capi di polizia. Nel pomeriggio poi si va in piazza e si allestisce lo scenario: la gente comincia ad arrivare incuriosita, tempo di aver montato tutto e si forma una gran ressa e arrivano i poliziotti che devono garantire l'ordine si accende la musica... ha inizio lo spettacolo !
La parte teatrale è volutamente comica e funziona, il pubblico ride sempre a crepapelle. La trama? Tra una clava e un salto mortale c'e' un padre patriarchico che non vuole mandare la figlia a scuola, in una comunità che deride i maschi che aiutano le donne nelle faccende di casa (come raccogliere la legna, andare a prendere l'acqua, pestare i legumi, etc). Il pubblico e' allora invitato a salire sul palco e sostituire gli attori per convincere il padre a mandare la figlia a scuola e affrontare il tema del ruolo maschile tra le mura di casa. Partecipano con passione, uomini, donne, poliziotti, bambini ed anche anziani.

Durante le esibizioni circensi invece non si sente volare una mosca, tutti attenti e a bocca aperta . A fine spettacolo c'è sempre una bella energia nel gruppo, stanchezza mista a soddisfazione, e mentre si rimpacchetta il tutto si viene circondati, quasi assaliti, dalla folla che vuole vedere da vicino questi strani attori-volanti. In qualche città le telecamere e le radio locali ci filmano e ci intervistano facendoci sentire un po' star.
I ragazzi cominciano davvero a sentirsi qualcuno: dalle strade al palcoscenico, la loro faticata merita una piccola gloria.

Si va a letto presto, siamo tutti morti, il mattino dopo si riparte all'alba Ovunque, anche quando si pensa di essere nel posto più sperduto al mondo, spuntano coraggiosi guerrieri e guerriere della terra sono soli nella lotta per la sopravvivenza...lotta contro la siccità, contro la fame, contro la distanza quando sei malato e cerchi di raggiungere un disperso health centre.

Noi siamo un po ? meno coraggiosi... viaggiamo con un vecchio autobus sgangherato ma bello robusto che sembra sempre doversi fermare e cadere a pezzi e invece, a parte l'esplosione di una ruota, ce la fa sempre.

E' stata un'esperienza per alcuni aspetti difficile e faticosa... le bettole puzzolenti coi materassi pulciosi , la polvere mangiata sulle strade sterrate e il sedere a brandelli, la colazione con budella di agnello affumicato, le intossicazioni alimentari.

Ma ora che siamo tornati ad Addis, passati i primi giorni di piacere per materassi incredibilmente comodi e pranzetti incredibilmente fantastici, arriva il mal d'autobus. Non quello che si sente quando si viaggia, ma quella nostalgia delle emozioni vissute tra valli e spazi infiniti e tramonti grandiosi e dei toccanti incontri con queste meravigliose popolazioni incontaminate.

Per fortuna non abbiamo abbastanza tempo per annoiarci e lamentarci. Il nuovo centro in cui ci siamo appena trasferiti è ancora tutto da sistemare e nuovi ragazzi e ragazze stanno aspettando di entrare a far parte del nostro circo che, più che un circo, è un vero motore di educazione, sia individuale che comunitaria ."

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