Nelle parole del ministro Maroni, allo scatenarsi dei tristissimi fatti di Rosarno, colpisce il cinismo del generico riferimento al degrado. Primo dovere del ministro dell'interno dovrebbe essere quello di denunciare e contrastare la condizione di semischiavitù a cui sono costretti i braccianti di colore, regolari o clandestini, senza tutele, senza diritti, all'assoluta mercè dello sfruttamento arbitrario dei caporali.
E' evidente il rapporto con l'oppressione mafiosa che stabilisce le condizioni economiche e vitali delle comunità della piana di Rosarno, taglieggia i coltivatori, impone lo sfruttamento bestiale che ha determinato la rivolta disperata e dissennata degli immigrati. Ma il ministro è interessato alla convenienza politica di parte e al pregiudizio politico.
Auser esprime la sua solidarietà ai cittadini e agli immigrati, vittime di quanto è accaduto; è accanto alle persone di buona volontà, alle organizzazioni della società civile ed ecclesiastiche che continuano a battersi per la legalità, la solidarietà, la dignità umana, in una situazione difficilissima.