Sono stati 12.342.537 i ricoveri in ospedale nell'anno 2007, e 76.340.751 le giornate di degenza: oltre 510.000 dimessi e oltre 1.600.000 giornate di ricovero in meno rispetto all'anno 2006. Questi i grandi numeri dell'assistenza ospedaliera pubblica in Italia contenuti nel Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero relativo al 2007, elaborato dal Ministero della Salute attraverso la lettura del flusso informativo sulle schede di dimissione ospedaliera (SDO) delle strutture ospedaliere pubbliche e private. Nel corso del 2007 sono stati effettuati quasi 11,448 milioni di ricoveri nei reparti per acuti, che rappresentano il 92,8% di tutti i ricoveri ospedalieri, di cui circa 7,9 milioni (68,8%) in regime di degenza ordinaria e quasi 3,6 milioni (31,2%) in Day hospital. Il ricorso alle strutture private accreditate è maggiore nelle regioni meridionali, dove si registrano le percentuali di ricovero più elevate in Abruzzo (26,1%), in Calabria (25,9%) e in Campania (27,1%). Analogamente a quanto verificato negli anni precedenti, la frequenza maggiore di dimissioni è attribuita alle malattie dell'apparato cardiocircolatorio (14,8%), seguono le malattie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo (12,1%), le malattie dell'apparato digerente (9,8%), le dimissioni per gravidanza, parto e puerperio (9,6%) e le malattie del sistema nervoso (7,5 %). Rispetto al 2006 risultano in aumento a livello nazionale i neonati sani. La degenza media è di circa 3,3 giorni, sia negli istituti pubblici che nelle strutture private accreditate. Qualche attenzione richiede il confronto del numero di neonati sani con quelli rilevati negli anni precedenti: la versione 19 dei DRG ha introdotto alcune modifiche nei criteri di attribuzione del DRG 391. Con riferimento ai parti cesarei, la percentuale di questi rispetto al totale dei parti risulta essere pari a 38,39% a livello nazionale, ancora in aumento rispetto agli anni precedenti (38,36 nel 2006, 38,3% nel 2005 e 37,7% nel 2004); l'intervallo di variazione è compreso tra il 23,31% della P. A. di Bolzano ed il 61,41% della Campania. Valori superiori al 40% si rilevano a partire dalla regione Lazio e nelle regioni meridionali, ad eccezione della Sardegna, il cui valore si attesta comunque a 37,26%. Anche nei confronti degli altri Paesi dell'Unione europea l'Italia si evidenzia per il maggiore ricorso alla pratica del parto cesareo. Un indicatore sintetico di efficienza ospedaliera è rappresentato dalla degenza media nei ricoveri ordinari. La durata della degenza è però fortemente influenzata dalla complessità dei casi trattati e quindi standardizzata per i raffronti regionali, rispetto alla complessità della casistica assunta come standard di riferimento. I valori più elevati, circa 8 giorni, si hanno in Piemonte, Valle d'Aosta e Veneto. la degenza media dei ricoveri per acuti è stabile e costante dal 2002 con 6,7 giorni anche nel 2007. A livello regionale i valori oscillano dal minimo in Campania (5,4) al massimo (8) in Piemonte e Valle d'Aosta. I tassi di ospedalizzazione per regione di residenza, tipo di attività ospedaliera, regime di ricovero e sesso, confermano la tendenza, quasi egualmente distribuita tra i sessi, alla riduzione del ricovero ordinario nelle discipline per acuti (oltre 6 per 1.000 in meno rispetto all'anno precedente) e del ricovero in day hospital (oltre 4 per 1.000 in meno). Il dato registrato a livello nazionale è, per il regime ordinario, pari a 127,3 per 1.000 abitanti e per il day hospital pari a 59,2 (considerando i soli ricoveri di residenti in Italia e solo in strutture pubbliche e private accreditate).

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