Il nuovo strumento - previsto nell'ambito della riforma Brunetta - permette a cittadini e associazioni di presentare ricorso in caso di inefficienze o non rispetto degli standard di qualità. Non è previsto il risarcimento dell'eventuale danno, ma il ripristino del servizio ROMA - Arriva la class action nella Pubblica Amministrazione. Dopo il via libera della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari, il decreto legislativo è stato adesso approvato in via definitiva anche dal consiglio dei ministri. Grazie a questo nuovo strumento previsto dalla stessa riforma Brunetta cittadini singoli, ma anche associazioni, potranno presentare ricorso in caso di inefficienze del servizio, come il mancato rispetto dei tempi previsti o degli standard di qualità.
Il provvedimento non prevede, però, il risarcimento del danno, ma il ripristino del servizio. Riguarda non solo le pubbliche amministrazioni, ma anche i concessionari dei servizi pubblici (come per esempio le Autostrade o la Rai). Per i quali, in casi estremi, nel caso in cui persista il disservizio, si potrà anche valutare la revoca della concessione.
L'idea portante e innovativa, spiega una nota del ministero della Pubblica Amministrazione, è quella di legare la soddisfazione "della pretesa avanzata da uno o più cittadini a un controllo esterno di tipo giudiziale sul rispetto degli standard di qualità, economicità e tempestività. Il tutto assicurando la massima pubblicità al giudizio e la costante responsabilizzazione degli operatori pubblici". Il provvedimento punta "a intervenire nello stesso processo di produzione del servizio correggendone le eventuali storture.
Le disposizioni contenute hanno lo scopo di garantire il cittadino-cliente da qualsiasi violazione degli standard di qualità del servizio pubblico, a prescindere dalla natura pubblica o privata del soggetto che lo eroga". Il ricorso potrà essere presentato in seguito alla lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralità di utenti provocata dalla violazione degli standard qualitativi, così come degli obblighi contenute nelle Carte dei Servizi.
E' prevista anche una diffida preventiva all'amministrazione, così che sia informata tempestivamente dell'azione collettiva e possa evitarla. Il monitoraggio sull'attuazione delle disposizioni spetterà alla Presidenza del consiglio e alla commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni.