Un'inchiesta dell'emittente britannica BBC ha messo in luce le condizioni di estrema trascuratezza e abuso in cui vivono minori e giovani in alcuni istituti della Romania.
A vent'anni dalla caduta del regime di Ceausescu la vita non è cambiata per centinaia di minori abbandonati negli orfanotrofi del Paese. E' questa l'evidente conclusione a cui è arrivato il giornalista della BBC Chris Rogers dopo aver visitato, nonostante l'ostruzionismo delle autorità locali, tre istituti per minori e giovani abbandonati con problemi di salute tra Carpenis, Bolintin e Cighid.
Bambini e adulti stipati in ambienti insalubri e angusti, buttati su materassi marci diventati giacigli su cui dormire. Ventenni che non hanno mai conosciuto l'affetto di una famiglia, istituzionalizzati fin dalla nascita e per questo danneggiati da comportamenti auto-lesionisti. E' il caso di alcuni adolescenti che vivono nell'istituto di Carpenis - una cittadina a 30 km da Bucarest - che da bambini non avevano alcun problema di salute ma, crescendo tra le mura della struttura, si sono ammalati gravemente. Alcuni di loro hanno l'abitudine di sbattere ripetutamente la testa contro il muro, per questo gli operatori fanno portare a forza un casco pur di attutire l'impatto.
Georgiana Pascu, responsabile del Dipartimento diritti umani del Centro per la tutela legale di Bucarest, è stata raggiunta da Rogers. Nell'intervista al giornalista della BBC ha dichiarato che negli ultimi venti anni in Romania sono stati quasi inesistenti i progressi nel campo della protezione dell'infanzia abbandonata. "In risposta ai nostri appelli, il governo rumeno ha evidenziato che la condizione di alcuni istituti non è rappresentativa della situazione Paese e non rispecchia i miglioramenti raggiunti negli ultimi anni" ha detto Pascu.
"E' vergognoso che il governo di Bucarest abbia ricevuto dall'Unione Europea migliaia di milioni di euro per migliorare la condizione degli istituti per l'infanzia nel Paese e ancora esistano strutture insalubri e prive di personale". ha raccontato alla BBC l'attuale direttore dell'istituto di Cighi (nord-ovest della Romania), un centro che tutti ricordano per la morte di ben 137 bambini assistiti nel giro di due anni.
A peggiorare la condizione dell'infanzia vi è il blocco delle adozioni internazionali. La Romania ha blindato le frontiere da più di cinque anni: sarebbero 80mila i minori assistiti fuori dalla famiglia che non riescono a trovare una coppia di genitori disposti ad accoglierli.
L'unico Paese dell'Unione Europea a disinteressarsi del futuro dei suoi bambini.