Dal 7 al 9 dicembre a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, si è svolto il primo forum panafricano sulle adozioni, organizzato dal ministero dell'Azione sociale e della Solidarietà nazionale in collaborazione con la Commissione italiana per le adozioni internazionali.
La cerimonia d'apertura, cui ha presenziato il sottosegretario Carlo Amedeo Giovanardi, presidente della Commissione per le adozioni internazionali, è stata presieduta dal primo ministro Tertius Zongo, affiancato da Pascaline Tamini, ministro dell'Azione sociale e della Solidarietà Nazionale, Jean de Dieu Somda, vicepresidente della Commissione di Ecowas (Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale), e Dramane Compaore, secondo vicesindaco di Ouagadougou.
Erano inoltre presenti altri membri del governo, presidenti di istituzioni e rappresentanti dei corpi diplomatici e di organizzazioni internazionali e interafricane. Al forum hanno partecipato 289 delegati provenienti da 13 Paesi africani (Algeria, Benin, Burkina Faso, Congo Brazzaville, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal, Sierra Leone, Togo) e da sette Paesi europei (oltre all'Italia, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Svizzera), nonché alcuni esperti dell'Ufficio permanente del Segretariato de l'Aja.
L'obiettivo generale del forum è stato quello di condividere le esperienze nel campo dell'adozione e della presa in carico dei bambini vulnerabili, promuovere la più ampia applicazione dei principi della Convenzione de L'Aja del 1993 sulla protezione dei minori e individuare una visione comune tra i Paesi della stessa area geografica in materia di adozione internazionale.
Tra i temi trattati, l'esperienza della Commissione italiana in materia di cooperazione e sussidiarietà e nell'applicazione della Convenzione de L'Aja ha costituito un modello di riferimento per tutti i Paesi partecipanti. Nel corso dei lavori, il tema dell'adozione è stato inoltre approfondito nel suo rapporto con le religioni, la tradizione e la cultura, e sono state analizzate le procedure di adozione in Africa Occidentale. Durante il forum sono stati anche organizzati due gruppi di lavoro per individuare le forme di cooperazione e di partenariato possibili e auspicabili per la tutela dei bambini e delle famiglie e per la costruzione di sinergie tra i Paesi di origine e i Paesi di accoglienza.
Alla luce di questo fruttuoso scambio di opinioni e di esperienze, il forum ha elaborato alcune raccomandazioni, auspicando:
1. un quadro di scambio di esperienze permanente;
2. la realizzazione di uno studio regionale sulle adozioni e l'affido dei minori;
3. il proseguimento della riflessione sulla situazione dei bambini sieropositivi e di quelli con handicap gravi, che richiedono interventi specifici in materia di adozione;
4. il rafforzamento delle capacità amministrative, giudiziarie e operative degli attori pubblici e privati in materia di adozione;
5. la promozione della ratifica della Convenzione de L'Aja da parte degli Stati della regione;
6. il rispetto dell'etica e la lotta contro le pratiche di corruzione nel campo delle adozioni;
7. il miglioramento del processo di armonizzazione e/o il miglioramento dei testi nazionali con le convenzioni internazionali ratificate in materia di protezione dei minori;
8. l'elaborazione e/o l'applicazione affettiva dei testi che regolano l'apertura e il funzionamento delle strutture di accoglienza dei bambini;
9. la presa in carico psicologica dei minori e delle famiglie di accoglienza;
10. un appello alle autorità politiche e ai partenariati tecnici e finanziari dei Paesi membri delle comunità economiche regionali per il finanziamento dei progetti a favore dell'infanzia vulnerabile;
11. la concessione di microcrediti alle madri adolescenti e alle coppie con l'obiettivo di far loro acquisire competenze genitoriali, in modo da prevenire l'abbandono dei minori;
12. l'organizzazione del ritorno in famiglia dei bambini al termine del soggiorno nelle strutture di accoglienza attraverso programmi di accompagnamento psicologico e di sostegno ad attività generatrici di reddito, allo scopo di prevenire eventuali devianze.