«La scelta di individuare in Laura Boldrini l'Italiana dell'anno 2009 è un giusto riconoscimento ad una persona seria, preparata e, soprattutto, pronta a battersi senza paura per difendere i diritti dei più deboli». Con queste parole commenta il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero l'iniziativa promossa dal settimanale Famiglia Cristiana che ha visto premiata l'attuale portavoce italiana dell'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
«Difendere i diritti degli stranieri in un Paese sempre più a rischio xenofobia e razzismo richiede insieme coraggio ed equilibrio, doti che Laura Boldrini possiede appieno. Bisogna, infatti, impegnarsi tanto per rendere concreti ed esigibili i diritti umani, spesso declamati e altrettanto spesso disattesi, anche nella nostra Italia, quanto per far crescere una cultura dell'accoglienza, del rispetto e di solidarietà in tutta la società, a partire dai più giovani».
«Di fronte a quanti invocano la chiusura delle frontiere anche per i rifugiati e mostrano gli stranieri come un flagello apocalittico, che scardina la nostra ?cultura etnica' - continua il presidente Olivero - chi si batte contro il razzismo e cerca ogni giorno di risolvere concretamente i problemi connessi alle migrazioni merita davvero di essere ?Italiano dell'anno'. Sono infatti le persone come Laura Boldrini che ci permettono di andare tutti ancora con la testa alta, fieri di appartenere ad un Paese che - pur tra mille contraddizioni - non rifiuta la propria storia e la propria cultura, tanto laica quanto cristiana, di rispetto, giustizia e solidarietà».