Legambiente e La Nuova Ecologia assegnano il riconoscimento alla biologa e giornalista romana, Emanuela Evangelista, per l'impegno ultradecennale a favore della ricerca scientifica e della conservazione del territorio forestale del Brasile
E' Emanuela Evangelista la vincitrice del "Premio Nazionale Ambientalista dell'Anno 2009", il concorso nazionale. giunto alla terza edizione, che assegna un riconoscimento a persone che con il loro lavoro svolgono un ruolo privilegiato nella difesa del territorio. Il premio alla biologa romana sarà consegnato oggi alle ore 20.00, a Roma, presso i locali di Antù, il nuovo spazio-laboratorio dedicato all'ecosostenibilità nel quartiere Garbatella, nel corso di una conferenza stampa presieduta da Marco Fratoddi, Direttore di La Nuova Ecologia, Toni Mira, caporedottore dell'Avvenire, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Alberto Fiorillo, portavoce nazionale di Legambiente.
Con ben 1.974 voti, Emanuela Evangelista è arrivata in cima alla classifica dei dieci candidati segnalati da una giuria di esperti formata da Tessa Gelisio giornalista tv, Filippo Solibello conduttore di Caterpillar, Giuseppe Onufrio di Greenpeace, Toni Mira, Vittorio Cogliati Dezza, Alberto Fiorillo e Marco Fratoddi.
Biologa e giornalista, Emanuela Evangelista vive tra l'Italia e il Brasile, dove è impegnata sia nella ricerca scientifica che nella conservazione della natura tropicale. Una delle sue passioni più grandi sono infatti le foreste, in particolare quella amazzonica, alla quale è dedicata l'omonima associazione Amazônia che ha lo scopo di difendere l'ambiente coinvolgendo le popolazioni locali nelle attività di controllo della pesca, del bracconaggio e del taglio illegale di legname. In qualità di presidente della sezione italiana dell'associazione, Emanuela Evangelista è riuscita a tutelare quasi 200mila ettari di foresta nello Stato brasiliano di Roraima garantendo alle popolazioni locali progetti di assistenza sanitaria, educazione e sicurezza alimentare.
E proprio dai numerosi messaggi che hanno accompagnato le preferenze pervenute a La Nuova Ecologia, è emerso quanto sia forte l'interesse e la partecipazione comune per quell'ambientalismo che presta attenzione a dimensioni lontane, dinamiche globali e ricchezze che ci riguardano anche se non si trovano sotto casa.
"L'Amazzonia è un patrimonio dell'umanità e ci fa piacere, all'indomani del vertice di Copenaghen, poter consegnare questo premio che sottolinea l'importanza di salvaguardare il polmone del mondo - afferma Marco Fratoddi -. Oltre ad essere una biologa, Emanuela Evangelista è un'esponente dell'associazionismo e comprende l'importanza di coinvolgere le popolazioni locali per valorizzare questo importante scrigno di biodiversità. E' un premio perciò che le diamo doppiamente volentieri".
Ma è lunga e ricca la lista di personalità del mondo della politica, dell'imprenditoria, dell'arte e della scienza che, assieme a comuni cittadini che si dedicano al volontariato, condividono, secondo modalità differenti, l'obiettivo di salvaguardare il bene comune. Spiccano infatti in classifica i nomi di Annamaria Procacci, ex parlamentare ed esponente ambientalista particolarmente attenta ai diritti degli animali, piazzatasi al secondo posto con 670 preferenze, seguita dalla paladina della fauna selvatica Cristina Rovelli, terza con 47 preferenze, l'imprenditrice "verde" Catia Bastioli, al quarto posto con 33 voti, il sindaco abruzzese amico delle rinnovabili Gianni Anastasio, arrivato quinto con 24 voti. E poi ancora, il volontario antincendio Mimmo Rocca, le storiche dell'arte aquilane Veronica De Vecchis e Giovanna Di Matteo, adoperatesi insieme a Legambiente nella salvaguardia dei beni culturali, gli operatori dell'azienda trapanese Calcestruzzi Ericina confiscata alla mafia, gli eco artisti del Cracking art group, il ministro dell'ambiente svedese Andreas Caldgren che ha proposto all'Ue di adottare la carbon tax. Dieci vite, dieci biografie che La Nuova Ecologia ha voluto mettere in "competizione" per rappresentare, in realtà, un esempio di come sia possibile fare del bene al pianeta, senza essere degli eroi.