Il capo Dipartimento per l'immigrazione Morcone alla presentazione del Rapporto annuale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar)
Sono 8.412 i rifugiati che nel 2008 sono stati accolti in Italia grazie a 114 progetti diffusi su tutto il territorio nazionale. Un dato reso possibile grazie al coinvolgimento di 101 enti locali che hanno costituito una rete di 4.388 posti di accoglienza. Il numero dei beneficiari è cresciuto, rispetto a quello del 2007, del 34%, quando i rifugiati accolti erano 6.284. In particolare, i minori sono 1.091, il 13% del totale.
Questi dati, contenuti nel Rapporto annuale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati - SPRAR 2008/2009, sono stati presentati questa mattina dall'ANCI - Servizio centrale, in collaborazione con il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, presso la sala conferenze dell'ANCI, in via dei Prefetti n. 46 a Roma.
Sono intervenuti alla conferenza di presentazione: il presidente nazionale ANCI e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione prefetto Mario Morcone, il segretario generale di Cittalia - Fondazione ANCI Ricerche Pierciro Galeone e la direttrice del servizio centrale dello SPRAR Daniela Di Capua.
Nel Rapporto, curato per la prima volta da Cittalia Fondazione Anci Ricerche, vengono illustrati gli interventi realizzati dagli enti locali - in base ai contributi assegnati dal ministero dell'Interno - in collaborazione con le realtà del terzo settore, per l'accoglienza e l'integrazione di quanti sono arrivati in Italia per cercare protezione, in fuga da persecuzioni, conflitti, violazioni di diritti umani.
«Non possiamo che essere fieri di tale modello che ha tracciato una strada di cooperazione - ha commentato il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione Morcone - un esempio di governance che può e deve strutturarsi ancor più diffusamente come un adeguato sistema di protezione e garanzia per i richiedenti asilo e i rifugiati».
L'analisi svolta da Cittalia, infatti, conferma il buon funzionamento complessivo del sistema, reso possibile dall'apporto dei Comuni e di altri soggetti che, con la quota di co-finanziamento, partecipano con risorse proprie per il 34,65% del costo complessivo, con oltre 31,3 milioni di euro.