Dall'7 al 18 dicembre si riunisce a Copenaghen la 15esima Conferenza Onu sui cambiamenti climatici, per negoziare un nuovo trattato che impegni l'intera comunità internazionale a fermare il riscaldamento globale.
L'accordo dovrà sostituirsi al Protocollo di Kyoto, il primo tentativo elaborato dalle Nazioni Unite per contrastare i cambiamenti climatici, in scadenza nel 2012. A questo proposito il Ministro Frattini ha ricordato il forte impulso politico fornito dal Vertice G8 de L'Aquila per favorire la condivisione dell'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a un massimo di 2°C con i Paesi del Major Economies Forum.
L'impegno del MAE contro il cambiamento climatico passa attraverso la Cooperazione, che ha inserito questo tema tra le Linee guida per il periodo 2009-2011. L'obiettivo è fornire ai Paesi in via di sviluppo strumenti finanziari e tecnici sempre più adeguati che li mettano al riparo dagli effetti dei cambiamenti climatici, favorendone anche scelte di politica economica sostenibile.
La Cooperazione Italiana, attraverso il Fondo della Banca Mondiale dedicato ai cambiamenti climatici nella regione Medio Oriente e Nord Africa (Mena), mette a punto interventi coordinati in zone "a rischio", con particolare riferimento a Paesi quali Egitto, Marocco, Tunisia, Libano e Yemen. Numerosi anche gli interventi di emergenza in seguito a cicloni, inondazioni e altri fenomeni dovuti ai cambiamenti climatici.
L'intervento della Cooperazione allo Sviluppo intende inoltre affiancare e coadiuvare i meccanismi del Protocollo di Kyoto destinati a incentivare gli investimenti che permettano di ridurre le emissioni e mitigare gli effetti più gravi dei cambiamenti climatici, coadiuvando l'azione di altri dicasteri, quali il Ministero dell'Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico.