"E' gravissimo che l'Enel abbia deciso di tentare di intimidire un'associazione ambientalista che come noi si batte per la riduzione delle emissioni di CO2, criticando la scelta di incrementare l'utilizzo di carbone che pur producendo solo il 14% di elettricità emette il 30% di CO2".

Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente ha commentato la richiesta dell'Enel di 1,6 milioni di euro di danni a Greenpeace per le proteste pacifiche e dimostrative che l'associazione ambientalista ha portato avanti dal 2006 contro le attività inquinanti della principale azienda fornitrice di energia elettrica italiana.
"Nell'esprimere solidarietà a Greenpeace, che da anni si distingue per la sua battaglia ambientalista, ci auguriamo che l'Enel riveda al più presto la sua linea dura, per lasciare spazio invece ad un nuovo e più maturo terreno di confronto - ha concluso Cogliati Dezza -.
Oggi più che mai, infatti, è necessario che ogni azienda senta il peso del proprio ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici, una lotta rispetto alla quale sicuramente l'Enel non può e non deve tirarsi indietro".

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