Durante la giornata il WWF ha ricevuto la notizia che il quotidiano inglese The Guardian avrebbe pubblicato il testo di Rasmussen, una proposta di accordo generale di Copenhagen che il governo danese potrebbe presentare se le negoziazioni dovessero arrivare ad un punto morto. Anche se "dietro le quinte" si era a conoscenza del fatto che i danesi stavano lavorando su questo testo, il documento era stato discusso solo in circoli ristretti e considerato top secret fino ad oggi.
Ma durante il fine settimana copie del documento hanno iniziato a trapelare, e un giornalista del Guardian a quanto pare è riuscito a mettere le mani su una copia. Mentre l'ufficio di Rasmussen probabilmente sperava di rendere il documento segreto pubblico al momento giusto, l'articolo del The Guardian viene pubblicato sul loro sito web nel tardo pomeriggio, insieme a una copia del testo segreto che adesso è accessibile a tutti. Con il titolo "Copenhagen climate summit in disarray after Danish text leak" [Il summit di Copenhagen nel caos dopo il trapelamento di un testo danese], l'articolo afferma che i paesi in via di sviluppo hanno reagito furiosamente alla bozza di accordo trapelata poiché ritengono che possa dare più potere ai paesi ricchi. La foto del vertice di Copenhagen che accompagna l'articolo mostrava un delegato stanco di Haiti in una posa di disperazione.
Non appena la storia è stata pubblicata, il caos è esploso nell'ufficio della delegazione cinese, proprio a fianco all'ufficio del WWF. Molti giornalisti si sono velocemente riuniti intorno alla sede dove il capo negoziatore cinese Su Wei ha tenuto una conferenza stampa. Anche la Cina ha un testo segreto fino a questo momento non ancora pubblicato al quale ha lavorato insieme a Brasile, India e Sudafrica. Tutti si aspettano adesso che la Cina diffonda il suo testo e condanni quello di Rasmussen. Ma Su Wei si è rifiutato di fare commenti sul testo trapelato, e subito dopo il governo danese ha emesso un comunicato stampa nel quale si dice che non c'è nessun testo danese, seguito da un'affermazione del Responsabile per il Clima delle Nazioni Unite secondo la quale le uniche bozze di negoziazione ufficiali sono quelle proposte dall'UNFCCC.
La questione si fa sempre più confusa, e non è facile capire cosa stia succedendo in realtà. Da ciò che abbiamo capito il testo danese ha provocato molte reazioni negative, in primo luogo dai paesi in via di sviluppo. È passata già una settimana da quando tutto ciò è accaduto, ed è allora che i grandi scontri sono avvenuti a porte chiuse. In realtà non è vero che il testo sta causando adesso il caos all'interno delle negoziazioni, come fa pensare il Guardian.
Bisognerebbe concentrarsi principalmente sulle bozze dell'ONU, i testi ai quali i negoziatori stanno lavorando da due anni, i testi che sono specificamente pensati per diventare il nuovo accordo globale. Il gruppo del WWF da quando i rumors sono iniziati ha passato il tempo a correre su e giù per i corridoi del Bella Center per carpire le reazioni dall'interno. Dal nostro punto di vista, le tattiche di negoziazione dietro le quinte della presidenza danese si sono concentrate troppo sui paesi ricchi e sviluppati piuttosto che comprendere la maggioranza degli stati che chiedono una soluzione giusta e stimolante. Il testo di Rasmussen e riflette un approccio della presidenza danese troppo elitario, selettivo e poco trasparente, e la frustrazione dei paesi più poveri e vulnerabili è comprensibile.
Il WWF pensa che la presidenza danese imparerà la lezione e cambierà il suo atteggiamento e adotterà un modo di fare più cooperativo e di ascolto. In realtà, questa è stata la prima frase del nuovo presidente eletto del COP e ministro danese Connie Hedegaard nel discorso di apertura di lunedì: ascolterò, e sarò trasparente.
In questa fase, l'attenzione sul testo di Rasmussen costituisce una distrazione dagli importanti negoziati che sono appena iniziati. E i resoconti fatti dai vari esperti del WWF che hanno seguito le negoziazioni martedì sono più che incoraggianti: molti gruppi di lavoro sono iniziati con un'atmosfera positiva, e notizie di blocchi di nazioni o impasse procedurali sono state piuttosto rare. Concentriamoci, quindi, sul migliorare questi testi, invece di sostituirli con deboli alternative.
I governi e i negoziatori che li rappresentano a Copenhagen hanno sicuramente la possibilità di scegliere. Per ricordare loro l'importanza di poter scegliere e quindi di poter fare la differenza, torneremo con le nostre "porte d'ingresso" Vote Earth, come il primo giorno. Abbiamo allestito un ingresso verde (con la scritta "Vote Earth" [vota per la terra]) e un cancello rosso (con la scritta "Global Warming") uno a fianco all'altro, e invitiamo i delegati a scegliere quale dei due vogliono attraversare. Nel giorno di apertura erano in attesa nel corridoio principale che unisce l'ingresso con le sale plenarie, e quasi tutti i delegati che entravano nel Bella Center sono stati costretti ad attraversarli, per ricordare loro che hanno la responsabilità di fare dei passi avanti. Per spiegare cosa significa fare dei passi avanti, gli attivisti del WWF hanno distribuito materiali cui sono elencate le nostre aspettative.