"Il silenzio è stato a lungo confuso con la neutralità, ed è stato presentato come condizione necessaria per l'azione umanitaria. Fin dalle sue origini, MSF si oppone a questo assunto. Non siamo sicuri che le parole siano sempre in grado di salvare vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio può uccidere" (*)

Queste le parole pronunciate dal Presidente di Medici Senza Frontiere (MSF) 10 anni fa a Oslo, quando MSF ricevette il Premio Nobel per la Pace.

Dopo l'11 settembre 2001, dopo la strumentalizzazione dell'azione umanitaria da parte dei governi e degli eserciti occidentali, ma anche dopo gli attacchi e i rapimenti subiti da Medici Senza Frontiere, dalla Croce Rossa Internazionale e da tante altre organizzazioni non governative, possiamo ancora affermare che il silenzio uccida?

A dieci anni dal Nobel per la Pace a Medici Senza Frontiere, ne parleranno in un dibattito internazionale organizzato presso la Fondazione Corriere della Sera:

- Rony Brauman, già presidente Medici Senza Frontiere, direttore della ricerca presso la Fondazione di MSF CRASH a Parigi
- David Rieff, giornalista del New York Times Magazine e scrittore
- Kostas Moschochoritis, direttore di Medici Senza Frontiere Italia

Modera:
- Eric Joszef, corrispondente di Libération
Apre i lavori:
- Giangiacomo Schiavi, vicedirettore del Corriere della Sera (*)

Dal discorso pronunciato dal Dr James Orbinski, Presidente del Consiglio Internazionale di MSF, a Oslo, in Norvegia, il 10 dicembre 1999

Per partecipare è necessario confermare la presenza: 02.43.91.27.96 - int. 113 Diretta video: sarà possibile seguire la conferenza in diretta video sul sito del Corriere della Sera www.corriere.it

Rony Braumanè il direttore della ricerca presso la Fondazione CRASH di MSF a Parigi. È un medico specializzato in medicina tropicale ed epidemiologia. Impegnato nell'azione umanitaria dal 1977, ha svolto numerose missioni con Medici Senza Frontiere, in particolari in aiuto a popolazioni sfollate e vittime di conflitti armati. Presidente di Medici Senza Frontiere dal 1982 al 1994, è inoltre professore associato presso l'Istituto di Studi Politici di Parigi e scrive per la rivista Alternatives Internationales e autore di numerosi libri sull'azione umanitaria, tra cui: Utopie Sanitarie (Feltrinelli); Aider, sauver: Pourquoi, comment? (Bayard Centurion); Penser dans l'urgence: Parcours critique d'un humanitaire (Seuil, 2006) ; L'action humanitaire (Flammarion).

David Rieffè un giornalista statunitense. Si occupa soprattutto di immigrazione, azione umanitaria, politica americana nel dopo guerra fredda e Nazioni Unite. Scrive per il New York Times Magazine e collabora con molti altri giornali statunitensi ed europei. Il suo ultimo libro è Senza consolazione. Gli ultimi giorni di Susan Sontag (Mondadori 2009). È autore di Un giaciglio per la notte (Carocci 2005) e Sulla punta del fucile (Fusi orari 2007). Vive a New York.

Eric Joszefè corrispondente da Roma del giornale francese Libération e del quotidiano di Ginevra Le Temps. È autore del libro Main basse sur l'Italie, la résistible ascension de Silvio Berlusconi (Ed. Grasset 2001) e del documentario Gêne(s)ration sul G8 di Genova per la rete Arte (2002). Vive in Italia dal 1992.

Kostas Moschochoritisè direttore generale di Medici Senza Frontiere Italia dal 2007. Dal 1995 lavora con Medici Senza Frontiere, ed è stato in missione in Armenia, Liberia, Sierra Leone, Etiopia, Albania, Colombia e Indonesia. Dal 2001 al 2007 ha lavorato nel coordinamento dei progetti, prima da Bruxelles, poi da Roma.

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