Un messaggio del Presidente della Repubblica: "In Italia sono stati fatti passi importanti sul terreno dell'inclusione, pur se molto resta da fare. E' necessario non tornare indietro rispetto al cammino percorso nonostante le difficoltà di bilancio provocate dalla crisi economica"
ROMA - La crisi economica non sottragga risorse a favore dei disabili. Piuttosto, è necessario incrementare le iniziative di sostegno ed estendere, in modo più efficace, la prevenzione verso tutte le tipologie di incidenti. A cominciare di quelli sul lavoro. E' questo l'auspicio espresso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Il Capo dello Stato, accompagnato dalla moglie, la signora Clio, ha incontrato alcuni gruppi di disabili inseriti nel mondo del lavoro: i ragazzi dell'Associazione Italiana Persone Down di Treviso - impegnati in un progetto di produzione di vino - e i partecipanti agli stages che, in collaborazione con l'Associazione Italiana Persone Down e altre Onlus, si svolgono da tempo nei giardini e nelle cucine del Quirinale.
L'incontro si è concluso con un rinfresco, preparato dagli stagisti. Il capo dello Stato ha espresso, nel suo messaggio, il suo sentimento di vicinanza a tutti coloro che si trovano in condizioni di disabilità e alle loro famiglie, e ha ringraziato "quanti, nei più diversi settori della vita economica, sociale e civile operano, professionalmente o come volontari, per rendere migliore la loro vita". "Il 2009 è stato un anno importante per i diversamente abili", ha aggiunto.
"Il nostro Paese e il Consiglio dell'Unione europea hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità: ed è la prima volta che un accordo internazionale sui diritti delle persone viene firmato come soggetto dall'Unione. Occorre ora che la Convenzione segni un momento di svolta nei comportamenti pubblici e privati, per realizzare una efficace prevenzione in tutti quei settori che possono diventare fonte di disabilità, dagli incidenti sul lavoro, anche domestico, alla sicurezza stradale, al trattamento delle patologie a vario titolo inabilitanti.
Non possiamo dimenticare che nel mondo i diversamente abili sono oggi quasi 650 milioni, vale a dire, come è stato detto efficacemente, ''la terza nazione del mondo". Attorno ai casi più gravi di disabilità, ai soggetti che ne sono portatori e alle loro famiglie, deve formarsi una vera e propria rete di sostegno con il valido supporto dei servizi pubblici, sottolinea il Quirinale.
I luoghi di lavoro e gli ambienti pubblici devono essere amichevoli e non ostili verso le disabilità, mentali o fisiche, così come le scuole debbono insegnare ai bambini e alle generazioni più giovani comportamenti improntati a uno spirito inclusivo ed offrire ai diversamente abili strumenti e metodi per un pieno inserimento nella società che li circonda". "In Italia sono stati fatti passi importanti sul terreno dell'inclusione, pur se molto resta da fare", conclude Napolitano.
"In particolare è necessario non tornare indietro rispetto al cammino percorso, nonostante le difficoltà di bilancio provocate dalla crisi economica manifestatasi quest'anno in tutta la sua gravità perché la scarsità di risorse non può colpire coloro che sono già in situazione di debolezza. Mi auguro che tutte le istituzioni diano a tal fine il proprio fattivo contributo, nel segno di quella solidarietà che rappresenta una caratteristica della storia e della civiltà del nostro Paese e un principio fondamentale della Costituzione repubblicana".