"A prima vista le emergenze umanitarie e la cooperazione allo sviluppo sembrerebbero avere poco o nulla in comune ma nella pratica non è così: esiste un legame profondo tra crisi umanitaria e povertà come elemento strutturale di una società: colui che si occupa di sviluppo spesso lavora nello stesso territorio e negli stessi spazi di colui che fa emergenza.
L'umanitarismo come anche la cooperazione allo sviluppo ha la presunzione / consapevolezza di avere una dimensione etica superiore: si lavora sui diritti fondamentali delle persone, si è neutrali e imparziali fino in fondo assistendo con identica cura quello che si identifica come il "carnefice" o semplicemente il "cattivo", come anche la "vittima", con cui è istintivamente più facile solidarizzare.
Ma molto più umilmente l'umanitarismo deve capire che a differenza della cooperazione allo sviluppo, fa parte di quel sistema che gli anglosassoni chiamano di "check and balance", ovvero dei controlli e dei contrappesi; l'umanitarismo ha un fondamento giuridico, un'etica, una deontologia necessarie per porre freno allo strapotere di altre forze della società quali ad esempio la politica e il mondo militare. Ma noi che già lavoriamo o che vogliamo lavorare nelle emergenze, lo facciamo davvero? E come eventualmente dovremmo farlo?"
L'appassionato dibattito è di Gianni Rufini, docente del corso di Emergenze Umanitarie e Cooperazione Internazionale, che, insieme alla tutor Marisa Belluscio, conduce un corso di grande interesse teorico e pratico.
L'11 dicembre si chiudono le iscrizioni e l'11 gennaio prossimo il corso sarà attivato. Per scaricare il bando e ulteriori info:
http://www.volint.it/areavolint/educazione/corsionline/bandi/bando_eme.rtfOppure scrivete a
corsionline@volint.it o telefonate alla segreteria didattica di VISonline 06-51629312-313